Predappio, il neo sindaco di destra: "Nostalgici senza polemiche"

Canali: "La gente viene per Mussolini. Ma evitino la camicia nera"

Predappio, il sindaco Roberto Canali (Foto Frasca)

Predappio, il sindaco Roberto Canali (Foto Frasca)

Predappio (Forlì-Cesena), 29 maggio 2019 - Roberto Canali, titolare di un mangimificio, lei è il primo sindaco di centrodestra a Predappio. Non è un paese come gli altri, lo sa? «Lo so. Noi predappiesi ci siamo abituati o forse rassegnati. Diciamo che non ho ancora pienamente realizzato... è una cosa grande, importante...».

Ha vinto grazie ai voti della Lega.  «La Lega ha avuto un risultato importante in paese, 43% alle europee. Ma alle comunali ho preso più voti rispetto alla somma dei partiti di centrodestra. Ho avuto voti dal Pd e dai cinquestelle, non parlerei solo di vittoria della destra». 

Con quella dote, però, non poteva perdere. «Sia nel 2009 che nel 2014, il centrosinistra era andato meglio alle comunali che alle europee. Abbiamo tenuto il fiato sospeso. Frassineti non aveva mai superato il 50%, ma il centrodestra non era unito: stavolta sì». 

Frassineti ha amministrato male? «Probabilmente è stato assorbito da molte cose, dall’Unione dei Comuni all’ex Casa del Fascio. La gente ha finito per percepirlo come distante. Detto questo, io ho sfidato forse il migliore dei suoi assessori».

Cavalleresco. «No, io e Gianni Flamigni siamo davvero amici. Insieme ad altri, ci troviamo tutti i venerdì al bar Apem Caveja, in paese. Magari in campagna elettorale meno, ma ci siamo incontrati lo stesso...». 

Il sindaco di Predappio si trova inevitabilmente ad avere a che fare con l’eredità storica di Benito Mussolini. Che ne pensa? «Mussolini richiama ancora tanta gente. C’è chi telefona e chiede se la tomba è visitabile: è evidente che vengono a Predappio per lui. Però vorrei fare un appello al buon senso». 

Cioè? «Ero bambino negli anni Settanta, quando c’erano gli scontri nelle strade tra i nostalgici e Lotta Continua. Da allora, la presenza è progressivamente calata e la situazione si è tranquillizzata. Quando si è alzata la tensione è stato perché qualcuno ha rinfocolato le polemiche». 

Le ultime due adunate sono state piene di polemiche: a ottobre nell’anniversario della marcia su Roma e in aprile in ricordo della morte.  «Quelle tensioni vorrei evitarle. Lasciamole annacquare con il passare del tempo. A me sembrano superate le camicie nere, i fez». 

Come sindaco può fare qualcosa? «Non ho poteri in merito. Chiedo solo rispetto per chi la pensa diversamente da loro. Al cimitero di San Cassiano ci sono anche altri defunti. E se uno vuole visitare la tomba di Benito Mussolini può farlo certamente anche con una maglietta beige, anziché nera». 

Il suo predecessore, Giorgio Frassineti del Pd, ha lanciato il progetto per creare un museo del Novecento nell’ex Casa del Fascio. Che ne pensa? «Per quanto riguarda l’immobile, non possiamo lasciarlo nelle condizioni attuali: dovremo trovare i soldi per portarlo avanti. Il progetto ancora non lo conosco bene, io e Frassineti ci siamo promessi di fare insieme un punto della situazione. Certamente abbiamo chiesto per anni che si cominciasse a guardare a quel periodo storico senza ideologie. Vorrei che raccontasse la storia superando pro, contro, divisioni...». 

I negozi di gadget mussoliniani lungo la via principale di Predappio, però, un’ideologia ce l’hanno. «Do per scontato che rispettino le leggi, visto che è stata la sinistra a consentirgli di aprire. La raccomandazione relativa al buon senso riguarda anche loro... magari potrebbero avere un aspetto meno impattante». 

Nelle sue prime ore da sindaco ha sentito qualcuno della famiglia Mussolini? «No, anche se conosco le nipoti Edda e Alessandra». 

Negozianti e ristoratori di Predappio auspicano che la famiglia riapra presto la cripta. Il luogo è privato e lei non ha poteri. Ma farà sua questa richiesta? «In campagna elettorale l’abbiamo indicata come una priorità. Aspettiamo i tempi della famiglia. Se però posso essere utile, volontieri. Se ci sono state incomprensioni con il Comune, mi scuso per la precedente amministrazione». 

Frassineti ha dato vita ai ‘Tre giorni del Sangiovese’, che ormai sono diventati una settimana intera. La festa continuerà? «Assolutamente, ci teniamo tanto. È un nostro fiore all’occhiello».

La Provincia di Forlì-Cesena voleva riaccendere il faro di Rocca delle Caminate, antica residenza estiva di Mussolini e oggi tecnopolo universitario. Lei che ne pensa? «Forse è una polemica che è meglio evitare». 

Come sarà la sua giunta? «Il vicesindaco sarà Luca Lambruschi: se l’è guadagnato in campagna elettorale. Gli altri tre, vediamo: di certo, due dovranno essere donne. Vedremo in settimana».