Autodromo Imola eventi, al lavoro per riportare Vasco. Ecco i nomi per il 2020

Oltre a Cremonini, si lavora su Vasco e (ancora) i Pearl Jam

Vasco Rossi

Vasco Rossi

Imola, 17 settembre 2019 - Grandi assenti nelle ultime due stagioni dell’Autodromo, i concertoni sono destinati a riprendersi la scena nel 2020. Il plurale non deve stupire: al momento, dopo il citato biennio di magra, il numero perfetto per l’Enzo e Dino Ferrari sembra infatti essere il tre. Oltre al già annunciato show di Cesare Cremonini, atteso il 18 luglio, i nomi caldi per riprendere un discorso rock partito nel 2015 con gli AC/DC e proseguito due anni più tardi con i Guns N’ Roses (con i quali a loro volta si sono rivissuti almeno in parte i fasti dell’Heineken Jammin Festival) sono quelli di Vasco e dei Pearl Jam. Si lavora nell’ombra ormai da mesi (nel caso del Komandante da anni) e adesso, al netto di trattative non ancora concluse, pare davvero arrivato il momento di raccogliere i frutti.

Ad accendere più di tutti le fantasie degli imolesi è il rocker di Zocca, che a Imola manca dal 2005 e al quale in 5mila hanno chiesto a giugno dalla collina della Rivazza di tornare a esibirsi da queste parti. Comune e Formula Imola ci provano da tempo. L’occasione buona sembrava essere quella dei 20 anni dal primo super-show del 1998, ma così non è stato. Per il 2020, invece, a far ben sperare gli imolesi sono le parole pronunciate da Vasco in un recente incontro con i fan e poi rilanciate via social: «Il prossimo anno farò dei festival rock». In Rete, nelle pagine dedicate al Komandante, si parla già di tre date: Firenze, Roma e appunto Imola, dove ‘festival’ e ‘rock’ rievocano proprio la mitica epopea a tutta birra tra la fine degli anni Novanta e la prima metà dei Duemila.

Quanto ai Pearl Jam, la trattativa con la band americana sembrava chiusa già a fine 2018; ma a giugno in tour in Italia è arrivato (a Firenze) solo il cantante Eddie Vedder. Successe così anche con i Guns N’ Roses: a ottobre 2015 pareva tutto pronto per l’arrivo in Autodromo l’estate successiva; servì un altro anno di trattative. Tra i concerti saltati all’ultimo, da ricordare anche quello di Bruce Springsteen, che a inizio 2016 si era quasi convinto di esibirsi a Imola (all’epoca l’Autodromo aveva un contratto in esclusiva con lo storico promoter del Boss), ma poi le preferì Milano e Roma. Springsteen tornerà però in Italia nel 2020, motivo per il quale anche le forze politiche di opposizione si muovono. La civica Carmen Cappello (Imola guarda avanti) ha infatti presentato una mozione in Consiglio comunale attraverso la quale si chiede alla sindaca Manuela Sangiorgi e alla Giunta di muoversi per inserire Imola tra le tappe del tour mondiale del Boss.