"Andrea Costa e Virtus insieme: così la città sarà ai vertici"

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Fra i tanti complimenti arrivati alla Virtus promossa ci sono quelli di Gianni Zappi. Figura di spicco della pallacanestro imolese, Zappi ha legato gran parte della sua carriera all’Andrea Costa (dalla fondazione nel 1967 alle vittoriose parentesi da allenatore dal 1991 al 1996 e gli incarichi dirigenziali fino a un paio di stagioni fa) ma dei gialloneri è stato allenatore per 5 stagioni, in due momenti. "Arrivai in Virtus nel 1975 dopo una stagione da vice allenatore a Forlì con cui abbiamo raggiunto la A1 e la poule scudetto – racconta Zappi –. L’allora presidente Augusto Brusa mi cercò ma Forlì non mi lasciò andare, così andai solo a fine stagione, rifiutando la panchina di Forlì in A1 perché non mi ritenni pronto. In Virtus sfiorammo la A2 e ottenni il riconoscimento di miglior allenatore dell’anno a livello nazionale. Poi ritornai dal 1998 al 2000 in B1".

Cosa dire a questa Virtus?

"Quando ottieni un risultato che hai voluto fortemente e programmato, come ha fatto la Virtus, c’è solo da fare i complimenti. Sia d’esempio. Vorrei anche sottolineare come in passato abbiano rifiutato un ripescaggio in B, quando la società non si ritenne pronta sul piano economico, a sottolineare la programmazione dietro al risultato".

Il suo pensiero sul ritrovato derby (dopo ben 36 anni)?

"Per i tifosi saranno due partite fantastiche, specialmente per quelli della Virtus che l’hanno sognato da tanto. Ma da appassionato di pallacanestro imolese vorrei che fosse un’unica realtà di vertice".

Ritorna il tema della fusione…

"Già nel 1991 insieme all’ingegner Sergio Santi (allora presidente della Fondazione, ndr) ci prodigammo per far incontrare i vertici di Andrea Costa e Virtus e fare una sola grande realtà imolese ma purtroppo non dipese da noi e non si arrivò al traguardo. Abbiamo visto come a parte alcuni casi, tipo Bologna, due squadre di vertice nella stessa città sono difficili da portare avanti e come imolese penso che Imola abbia le condizioni per fare una grande squadra di vertice e un grande settore giovanile, perché ha tecnici in grado di far emergere giovani talenti. Purtroppo interessi personali sono di ostacolo e questo come imolese mi amareggia".

Luca Monduzzi