REDAZIONE IMOLA

‘Bologna città 30’ divide Imola: "Una follia, intasa la tangenziale"

I pareri dei cittadini sulla riduzione della velocità applicata nelle strade del capoluogo. Ma c’è anche chi dice: "Non ho notato differenze, metterei regole simili anche qui".

’Bologna città 30’ fa discutere e divide anche a Imola. Non cherisultino piani – va specificato subito a scanso di equivoci – per applicare la misura in città, ma il caso della riduzione dei limiti di velocità nell’area urbana del capoluogo è ormai un caso nazionale con forti polemiche e un intervento diretto del ministro dei trasporti Matteo Salvini che con una direttiva ha messo a rischio la permanenza della Città 30 per come era stata pensata. E in ogni modo i limiti di velocità coinvolgono anche gli imolesi che si spostano a Bologna che si sono fatti in alcuni casi anche un’idea per esperienza diretta.

La prima a dire la sua è Cinzia, guardia giurata che lavora nel territorio, la quale non si fa problemi a pronunciare un giudizio tranchant: "È un’idea folle – afferma – . Prima di tutto, sta causando problemi all’aria che risulta ancora più inquinata dal primo giorno in cui è stata messa in atto questa iniziativa e poi, penso che si stia sottovalutando molto il problema della sicurezza del cittadino: le forze dell’ordine sono buona parte impegnate alla vigilanza delle strade, quindi chi ha bisogno si trova con meno riferimenti. Inoltre, la conseguenza di questa scelta è stata intasare ulteriormente la tangenziale, già piena di traffico da sola anche a causa dei lavori in corso che sono partiti questa estate. Insomma, non era il momento adatto".

Un’opinione condivisa da Roberta, proprietaria di una attività del centro. "Ho dei conoscenti che devono andare a lavorare a Bologna da dei clienti. Non è fattibile. Conosco una persona che è di Medicina – spiega – e che deve partire un’ora prima del solito per arrivare in tempo dal cliente, per il traffico e per la ricerca del parcheggio impossibile. Mettere la velocità ai 30 km/h non è una soluzione per eliminare gli iincidenti". E una eventuale applicazione della regola a Imola? "Penso che nemmeno qui, se succedesse, ci riusciremmo più a spostare, per quanto Imola sia una città, per le sue dimensioni, percorribile anche attraverso altri mezzi". Non tutti i cittadini però si dimostrano in totale disaccordo con l’iniziativa. C’è chi la sposa volentieri e chi, in rientro da una recente visita da Bologna, non ha lamentato alcun tipo di disagio. Tra questi, Michele Pisani. "Onestamente, non ho notato questo grosso cambiamento– racconta infatti –. Sono stato a Bologna di recente, in centro, che è una zona dove le strade non sono mai state strutturate per andare veloce. Quindi, per la mia esperienza, non ci sono grossi problemi. Anzi, metterei più limiti di questo tipo anche a Imola".

L’idea piace anche a qualcun altro, che usa l’ironia: "Sicuramente, andando così piano si evitano le buche più facilmente – dice Marco –. Scherzi a parte, io applicherei la regola anche a Imola, specialmente nella circonvallazione".

Francesca Pradelli