Boom di alunni stranieri Nelle scuole sono il 15%

Da 400 a quasi duemila in meno di 20 anni. I più numerosi sono i marocchini . Il Comune approva un nuovo protocollo per l’accoglienza e stanzia 45mila euro

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di Enrico Agnessi

Cresce la presenza degli alunni stranieri nelle scuole imolesi. E sfiora ormai il 15% del totale. Un aumento più veloce di quello che si registra a livello nazionale, dove bambini e ragazzi con cittadinanza non italiana sono il 10,3%; ma più lento di quanto accade del resto della regione, visto che in Emilia-Romagna siamo già al 17,1%. A livello assoluto, bambini e ragazzi di nazionalità straniera (marocchina, romena e albanese in testa) presenti nei servizi educativi e nelle scuole imolesi di ogni ordine e grado sono passati dai 401 nell’anno scolastico 20042005 (equivalenti al 6,3% del totale dei frequentanti ) ai 1.919 del 20212022 (pari al 14,92% degli iscritti).

Con l’obiettivo di favorire l’integrazione, già anni fa Comune, dirigenti degli istituti comprensivi statali e Azienda servizi alla persona hanno sottoscritto un primo protocollo d’intesa per l’accoglienza degli alunni stranieri, rinnovato poi di volta in volta fino allo scorso giugno. Ora però, a fronte di esigenze sempre più articolate, si è arrivati alla stesura e al via libera a un nuovo documento frutto di un confronto tra Comune, istituti, Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Imola, Asp e soggetti che attualmente gestiscono i servizi di alfabetizzazione e mediazione culturale.

Tra le modifiche più rilevanti c’è l’ampliamento dei soggetti firmatari, con l’inserimento delle scuole paritarie San Giovanni Bosco. E ancora, l’arricchimento delle risorse rese disponibili per l’accoglienza e l’inclusione attraverso la messa a disposizione, a favore delle prime elementari che accolgono neo-arrivati, di attività di mediazione da svolgersi in classe in compresenza con il docente. Prevista inoltre la definizione di una commissione per l’orientamento "al fine di individuare il contesto scolastico d’inserimento più adeguato".

C’è poi la messa a disposizione delle scuole di un’attività di consulenzasupporto pedagogico per situazioni di particolare complessità, nonché l’impegno degli istituti scolastici a creare percorsi per formare gruppi di ‘tutor’ che possono favorire l’integrazione. Infine, per quanti arrivano nel corso dell’anno scolastico, si punterà, in caso di mancanza di posti disponibili o di presenza in classe di una percentuale di alunni provenienti da contesti migratori, soprattutto di recente immigrazione, già superiore al 30%, a individuare "un’altra sede scolastica adeguata".

Il tutto comporta una spesa media stimata annua di complessivi 45mila euro per il Comune, oltre agli oneri straordinari riferiti all’emergenza Ucraina, già contenuti nelle attuali previsioni di bilancio.