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Cronaca

Bus, i rincari dei biglietti. Lunedì il faccia a faccia tra sindacati e giunta . FdI: "Aumenti insensati"

L’obiettivo è concentrare gli incrementi su chi utilizza sporadicamente i mezzi. Ma il centrodestra chiede di bloccare immediatamente i rincari. Vacchi: "Così si colpisce chi deve spostarsi per motivi di lavoro e familiari". .

L’obiettivo è concentrare gli incrementi su chi utilizza sporadicamente i mezzi. Ma il centrodestra chiede di bloccare immediatamente i rincari. Vacchi: "Così si colpisce chi deve spostarsi per motivi di lavoro e familiari". .

L’obiettivo è concentrare gli incrementi su chi utilizza sporadicamente i mezzi. Ma il centrodestra chiede di bloccare immediatamente i rincari. Vacchi: "Così si colpisce chi deve spostarsi per motivi di lavoro e familiari". .

di Enrico AgnessiPrenderanno forma nei prossimi giorni gli aumenti relativi ai prezzi dei biglietti dei bus Tper. Il Comune ha preso atto dell’impossibilità di procedere con risorse proprie alla copertura dei crescenti costi del servizio. E ora è al lavoro per cercare, da un lato, di far quadrare i conti; e dall’altro provare ad ammortizzare almeno in parte i rincari per i cittadini che usufruiscono dei carnet da dieci viaggi e soprattutto degli abbonamenti.

Lunedì 17 è già fissato un incontro tra Giunta e sindacati per discutere delle varie ipotesi di incremento tariffario e dei correttivi da applicare. Un po’ come accaduto a Bologna, anche a Imola l’obiettivo dovrebbe essere quello di concentrare gli aumenti su coloro che utilizzano più sporadicamente i mezzi. A Bologna, la corsa semplice passerà dal 1° marzo da 1,50 a 2,30 euro (+53,3%), il biglietto giornaliero da 6 a 9 (+50%), il City pass da 14 a 19 (+35,7%). Variazioni più contenute per gli abbonamenti, con il mensile che passa da 36 a 39 euro e l’abbonamento annuale impersonale da 330 a 340 euro.

A Imola, dove il servizio è molto meno strutturato e dunque utilizzato in maniera inferiore rispetto al capoluogo, dal 2019 il biglietto ordinario costa (come a Bologna) 1,50 euro (2 euro a bordo), il ‘tesserino metropolitano da dieci viaggi’ 14 euro, mentre per l’abbonamento mensile personale ci vogliono 28 euro e per quello annuale 256 (ridotto a 220 euro per gli under 27 e a 190 euro per gli over 70).

"Aumentare le tariffe sugli autobus rappresenta una scelta assurda che va a colpire chi deve muoversi per esigenze di lavoro o familiari, ma anche le attività commerciali e le fasce più deboli della popolazione – protesta Nicolas Vacchi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e capogruppo dei meloniani in Città metropolitana di Bologna –. Sin dal suo insediamento, spesso il sindaco Panieri ha dichiarato di non voler toccare le tariffe dei servizi. Tuttavia, i fatti dimostrano oggi che anche Imola subisce anche su questo le scelte di Bologna"

Sotto la lente di Vacchi finiscono così i costi della refezione scolastica, l’imposta di soggiorno, le tariffe per i dehors e quella della sosta."Imola non corre affatto come vorrebbe Panieri", è la sintesi dell’esponente di opposizione. Che rilancia: "Questo aumento ingiustificato e vertiginoso del biglietto del bus sarà una stangata inutile per i cittadini che fruiscono del servizio". Un servizio che, nelle parole di Vacchi, "è sotto gli occhi di tutti per inefficienza, mancato rispetto degli standard di puntualità e insufficienti controlli a bordo verso chi non paga".

Da qui le critiche al Comune. "La Giunta Panieri a Imola intende continuare a colpire duramente i cittadini con una serie di rincari che non sono giustificati da un punto di vista tecnico ed economico? – incalza Vacchi –. Non ci tirino fuori ancora una volta la storia dei presunti tagli agli enti locali da parte del Governo, fiaba che fa morire dal ridere. Se l’aumento delle tariffe dei bus verrà confermato, la città diventerà certo sempre più internazionale ma non per cultura ed eventi, bensì per tariffe e costi, che ormai rischiano di diventare quelli tipici delle grandi realtà europee. Chiediamo con forza di bloccare immediatamente il prospettato aumento delle tariffe dei trasporti e di rivedere questa ipotesi, che non fa altro che scaricare le inefficienze della gestione su cittadini, lavoratori e imprese".