Caos multe, più di tremila i verbali in ritardo

Le sanzioni notificate oltre i termini agli automobilisti sono una valanga. Carapia (Lega): "Pronto a ricorrere alla Corte dei conti"

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di Enrico Agnessi

Le multe notificate in ritardo dalla Polizia locale a casa degli automobilisti, che tante polemiche avevano originato nelle scorse settimane, sono una valanga. Il dato comunicato dal comando di via Pirandello, in risposta alle sollecitazioni del consigliere comunale della Lega, Simone Carapia, le quantifica in una cifra ben superiore alle tremila unità. E questo anche al netto di qualche incongruenza nei criteri di estrazione del software gestionale che tiene conto della data dell’infrazione anziché quella dell’accertamento.

Si tratta in molti casi di eccessi di velocità sanzionati dagli autovelox presenti in particolare lungo la via Emilia, che sono stati notificati appunto oltre i canonici 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione. Il motivo del ritardo? È stato finalmente ricostruito. "In ragione di un lungo periodo di assenza dell’operatore addetto alle spedizioni, tale mansione è stata svolta da altri operatori – fanno sapere dalla Polizia locale –. A seguito di un mero problema di impostazione dei complessi criteri di selezione, risulta che diversi verbali siano stati bloccati e inviati successivamente al ripristino delle impostazioni corrette".

Nel dettaglio, dal comando di via Pirandello sono stati nelle scorse settimane inviate oltre 5.300 multe, divise in quattro lotti distinti. Di queste, ben 3.810 sono arrivate oltre i termini previsti. Non tutti gli automobilisti sanzionati devono però essersi accorti dell’errore; e magari c’è stato anche qualcuno che, nel dubbio, ha preferito saldare subito il conto anziché chiedere l’annullamento. Al 24 novembre, le multe pagate erano infatti già 2.744. E gli altri sanzionati? I dati, aggiornati sempre a qualche settimana fa, parlano di circa 180 mail di richiesta di archiviazione in autotutela arrivate all’ufficio verbali e di tre ricorsi al giudice di Pace. Insomma, un pasticcio bello grosso.

"Com’è possibile che per l’assenza di un singolo ‘operatore addetto’ possano succedere tali inconvenienti in un comando che è tenuto a gestire nove Comuni del Circondario, arrecando un serio danno patrimoniale all’ente? – domanda il leghista Carapia –. Coloro che hanno pagato le sanzioni lo hanno fatto in buona fede, mentre non poteva essere in buona fede colui che volontariamente ha disposto l’invio delle stesse ben sapendo che l’utente non era dovuto al pagamento. Passa che la Pubblica amministrazione gioca a trarre in inganno il cittadino. Il primo ha commesso una violazione al Codice della strada, la seconda altrettanto non rispettando quanto previsto circa la notifica. Ma uno paga e l’altra incassa indebitamente".

E ancora: "Sono state inviate notifiche a ‘babbo morto’ per non incorrere nel reato di omissioni di atti atti d’ufficio e sperando di rientrare della cifra per limitare i danni – conclude Carapia –. Non è certamente serio e professionale questo modus operandi e se ci sarà un solo euro in meno farò un esposto alla Corte dei conti. Ritengo che chi governa la città si debba assumere la propria responsabilità. E il dirigente va immediatamente cambiato per un servizio pieno di criticità e contraddizioni che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di Imola".