Caso Bio on, deserta anche la quinta asta

Il 15 aprile nuova udienza in tribunale: l’accusa chiede la modifica di uno dei capi d’imputazione

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Cinque tentativi, cinque buchi nell’acqua. E’ andata nuovamente deserta l’asta per la vendita di Bio-on.

Anche ieri nessuno si è fatto avanti per rilevare l’azienda nata per la produzione di bio-plastiche, finita al centro di uno scandalo finanziario, innescato dalla pubblicazione del report del fondo americano Quintessential, che ha portato alla dichiarazione di fallimento nel 2019 e alle indagini della Procura sui vertici aziendali. Il primo tentativo di asta era partito da una base per tutti gli asset di Bio- On di 95 milioni di euro, per arrivare ai 42 milioni della quarta asta, che si era tenuta a dicembre. Oggi il nuovo flop con base d’asta a 31,5 milioni. I curatori, comunque, non si arrendono e faranno un nuovo tentativo, e la prossima volta il valore di partenza si abbasserà ancora.

Intanto, per quanto riguarda il processo, si attende la prossima udienza che è stata fissata alle 10 del 15 aprile, quando dovrebbe essere discussa, tra le altre cose, la richiesta di modifica di uno dei capi di imputazione avanzata dal procuratore aggiunto Francesco Caleca e dal pm Michele Martorelli. I due rappresentanti della pubblica accusa, infatti, a fianco della manipolazione di mercato vorrebbero contestare ad ex vertici, amministratori, sindaci e revisori l’ipotesi di bancarotta fraudolenta impropria, legata alle false comunicazioni sociali che avrebbero portato a polverizzare il capitale sociale dell’ex società della bioplastica.