Imola, la Cia: "Prezzi da fame in agricoltura"

Zambrini: "Istituzioni lontane, non possiamo andare avanti così"

Giordano Zambrini

Giordano Zambrini

Imola, 30 settembre 2019 - Il prezzo dei prodotti troppo basso. E’ questa, secondo la Cia – Agricoltori Italiani Imola, la «vera urgenza» per il comparto agricolo locale: una priorità da mettere in cima alla lista delle cose da fare per il settore, prima ancora della temuta cimice asiatica. L’associazione di categoria è reduce, al pari di altre realtà, dal Tavolo verde del circondario, un summit con gli amministratori locali e per fare il punto sulle principali problematiche del settore, trovare strategie e soluzioni condivise. Erano presenti i rappresentanti di alcune associazioni agricole, il sindaco di Castel Guelfo, Claudio Franceschi, il vicesindaco di Imola Patrik Cavina e l’assessore all’Agricoltura di Casalfiumanese, Silvano Casella. «Nel corso dell’incontro, da noi sollecitato con lettera a tutti i sindaci e assessori del circondario – spiega Andrea Arcangeli, responsabile sindacale di Cia Imola –, abbiamo sottolineato quella che, a nostro avviso, è la vera urgenza per gli agricoltori: i prezzi da fame pagati all’origine e quindi una sistematica svalutazione dei nostri prodotti. Questa è una vera calamità, più grave di ogni altra perché perdura ormai da quindici anni e non può essere risolta solo con agevolazioni sui tassi di interessi dei mutui o l’introduzione di un antagonista». Il riferimento è all’altro tema affrontato durante l’incontro, quello della cimice asiatica. Un problema «che non voglio certo sminuire e che richiede maggior investimenti per una ricerca scientifica mirata ed efficace – osserva Arcangeli – . Ma i prezzi sono alla base della stessa economia agricola, danno l’esatta misura di quello che il mercato è disposto a pagare per l’impegno e il lavoro quotidiano di un intero settore. Ecco perché i prezzi dovrebbero essere al primo posto nelle agende di associazioni e amministratori locali, finché non si otterranno forme di sostegno o una strategia reale di valorizzazione dei nostri prodotti di qualità».

L’associazione sottolinea, dunque, l’importanza del Tavolo verde del Circondario come momento di confronto su un settore strategico per il territorio. A patto, come afferma Giordano Zambrini, presidente di Cia Imola, «che sia partecipato a larga maggioranza dagli amministratori locali o dai loro rappresentanti e da tutte le associazioni agricole». All’ultimo incontro, infatti, «purtroppo le assenze superavano di gran lunga le presenze – continua Zambrini –. Che una delle principali associazioni agricole non abbia trovato un rappresentante e nemmeno la maggior parte dei sindaci del Circondario lo trovo francamente molto grave. Non è così che si mette al centro l’agricoltura o che si possono far valere scelte univoche e condivise nei confronti di chi, come il ministero delle Politiche agricole, dovrebbe agire velocemente per sostenere le aziende in questo momento di crisi. Mi auguro che alle prossime riunioni ci sia una presenza massiccia. Solo con idee e progetti condivisi portati avanti insieme possiamo pensare di ottenere dei risultati».