
di Mattia Grandi
Solidarietà a più di 300 chilometri di distanza. C’è un ponte benefico lunghissimo che collega Fontanelice a Novara in questi giorni in cui la vallata del Santerno è stretta nella morsa delle frane. Così dalla parrocchia Santa Maria alla Bicocca, chiesa dell’omonimo quartiere della città piemontese con sacerdote don Andrea Mancini, arriva un gesto tanto genuino quanto inaspettato.
"Le immagini dell’alluvione e degli smottamenti che hanno colpito la Romagna sono entrate con forza nelle case di tutti noi – racconta il parroco novarese –. Così mi è venuta l’idea di destinare la nostra raccolta fondi, alimentata dalle famiglie dei bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione sommata al ricavato di altre iniziative caritatevoli, ad un paese colpito dalla calamità naturale". Con una condizione: "Individuare una piccola comunità che, come noi, avesse in programma per lo scorso 21 maggio le celebrazioni per la prima Eucaristia dei fanciulli. Un appuntamento inevitabilmente stravolto dai danni creati dal meteo nefasto – continua don Mancini –. Sul web ho trovato la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo di Fontanelice". Immediato il contatto con il collega don Cesare Carcioffi: "Probabilmente l’alluvione fa più notizia, ma le frane rischiano di mettere in difficoltà per molto tempo la collina – continua don Mancini –. Don Carcioffi mi ha spiegato che il municipio guidato dal sindaco Gabriele Meluzzi aveva aperto un conto per ricevere le donazioni di sostegno per l’emergenza".
Una volta condiviso il progetto coi suoi parrocchiani, don Mancini ha effettuato il bonifico a tre zeri: "Una comunione nel segno della solidarietà che ha riscontrato l’immediato entusiasmo della nostra comunità – svela –. I bambini hanno pensato poi di realizzare uno striscione per salutare i loro coetanei fontanesi impossibilitati a ricevere il sacramento".
Un messaggio stupendo: "Lo reputo un piccolo miracolo del quotidiano. Un gesto nato da cuori sinceri – sottolinea don Andrea Mancini –. Un segno di vicinanza e conforto per chi, forzatamente, ha dovuto rinunciare al proprio giorno di festa. I più giovani sono molto attenti, sensibili e solidali al cospetto di queste vicende drammatiche". Una mano tesa che potrebbe dare il via a diverse relazioni tra l’abitato della valle e il quartiere di Novara. "Sicuramente non finirà tutto qui – promette il sacerdote –. Nei giorni scorsi ho sentito una maestra di Fontanelice che mi ha manifestato la volontà di coltivare i contatti anche a livello di scuole. Poi mi hanno raccontato che, a pochi chilometri da lì, c’è una località chiamata proprio Bicocca. Ecco, questa è la conferma cristallina che nulla accade per caso".