Energia e Covid restano due incognite

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Stefania

Palladino*

Migliaia di studenti ai blocchi di partenza. In realtà la macchina organizzativa è in azione già da tempo, l’avvio di un anno scolastico richiede tanto lavoro e coinvolge numerosi aspetti, non solo quelli meramente didattici. La fatica maggiore è far quadrare i conti tra le risorse sempre minori e la necessità di avere a disposizione organici idonei a una didattica incisiva e proficua. Garantire un prodotto di qualità con sempre minori ingredienti. I piani di investimento nell’istruzione pubblica sono chimere che ogni tanto fanno capolino in qualche campagna ma che difficilmente trovano realizzazione. Spero caldamente che qualunque forza politica o coalizione vinca le elezioni abbia una visione ampia e costruttiva sul capitolo istruzione e voglia realmente valorizzare e incentivare strutture e personale. Stiamo per rientrare con due grosse incognite: il problema dell’approvvigionamento energetico e il Covid sempre in agguato. Per il momento l’emergenza sanitaria sembra rientrata, le misure contenitive sono state allentate o messe da parte e la didattica a distanza scongiurata. Sarà davvero così? Saremo pronti a fronteggiare nuove calamità? E in tal caso, l’arma vincente dovrà essere ancora la creatività delle singole scuole?

Il problema energetico sarà la spada di Damocle dei prossimi mesi e in qualche discorso è rispuntata la parola Dad ma stavolta non può e non deve essere una soluzione auspicabile. Che il 15 settembre la campanella rappresenti una vera ripartenza, ce la meritiamo.

*docente Scarabelli-Ghini