"Grande emozione vedere Imola finire in vetrina"

I commercianti del centro e gli effetti della F1: "Ottimo per bar e ristoranti, gli altri restano al palo"

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di Mattia Grandi

L’effetto del passaggio della Formula 1 sulle attività del centro storico di Imola? Ad esclusione di quel comparto che dalla gastronomia spazia alla somministrazione di pasti e bevande di qualsiasi tipo, tutti impegnati in un tour de force da straordinari, nessuno. Lo dicono i diretti interessati. E tutti sono d’accordo nel sottolineare di non aspettarsi nulla di differente da quanto accaduto nei giorni scorsi con la F1 in occasione dei prossimi grandi eventi (concerti in primis).

"Ma per noi non è una novità, storicamente è sempre stato così – spiegano Elena Argnani ed Elena Zulata del negozio di abbigliamento per donna Elena & Co in via Appia –. Sono andati sicuramente meglio bar, pizzerie, ristoranti e rosticcerie. Bello, però, vedere il passaggio di tanta gente in città". Già, perché la sosta del Circus iridato sulle rive del Santerno è, comunque, una proficua vetrina. "Positiva la programmazione che porterà altri grandi eventi da queste parti – continuano –. La nostra categoria non è la più congeniale per un pubblico di appassionati in gran parte maschile. La mediazione con la fidanzata al seguito? Più che un vestito puntano all’aperitivo".

A pochi metri di distanza gongola il forno, pasticceria e rosticceria Cacciari. "Flussi continui di avventori dalle 7 del mattino in poi. Un’ondata gestibile solo con 2 o 3 persone sempre dietro al bancone – raccontano Salvatore ed Oreste –. Grazie ad una regolare turnazione abbiamo presidiato, 24 ore al giorno senza mai chiudere, l’attività. Straordinario il riscontro della clientela". Panini e cornetti dolci i prodotti più gettonati. "Tappa fissa per le colazioni o la preparazione dei panini da portare in circuito – confidano –. Il concerto di Vasco tra un mese replicherà lo scenario".

Per Cristina Lama, titolare della Ferramenta Imolese di via Mazzini, resta solo il fascino della passerella: "Mi sono appostata fuori dal negozio seduta sulla sedia per vivere in presa diretta la sfilata delle persone – commenta –. Un bel colpo d’occhio per Imola, ma non parlatemi di lavoro". Nessuna tipologia di riscontro, anzi, un leggero effetto boomerang. "Non c’è stato alcun ritorno per le attività come la nostra – sentenzia –. Al pubblico della Formula 1 non serve la ferramenta ed una parte degli imolesi, impensierita dal gran traffico del week end, non è uscita di casa".

Sulla stessa lunghezza d’onda Roberta Zelani dell’oreficeria ‘Al Duomo’: "L’evento non ha inciso sulle nostre casse, anzi – ragiona la donna –. Teniamoci stretti, però, l’indotto generale a beneficio delle strutture ricettive e la visibilità mondiale per Imola". Acquisti di valore, quindi, rimandati. "Gli imolesi si sono visti poco in centro nel fine settimana ed il via vai dei tifosi non ha innescato l’effetto vendita a scoppio ritardato – analizza la Zelani –. Non sarebbe conveniente nemmeno tenere aperto il negozio in orario serale durante gli eventi. Chi arriva in città per la Formula 1 canalizza le proprie economie in direzione del circuito". La prende con filosofia Giovanna Bandini di Giò & Giò Intimo in piazza Gramsci: "Forse abbiamo lavorato meno del solito ma anche le aspettative, in tal senso, non erano alte per i negozi del mio settore – riflette con un sorriso –. Sono contenta per i baristi ed i ristoratori che ora potranno spendere il lauto guadagno nelle altre attività. È una ruota che gira. I concittadini sono usciti poco da casa, ma la Formula 1 porta risorse e vita". Non è tutto da buttare. "Con la pioggia scrosciante di venerdì scorso ho venduto alcuni ombrelli – conclude –. Ne tengo pochi pezzi ma sono stati polverizzati in pochi minuti".