"Hotel e ristoranti, la F1 vale quasi due milioni"

Benni (Arialco) spera in un accordo stabile per il Circus: "Bene l’impegno di Regione e Governo. Con il pubblico indotto triplicato"

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di Gabriele Tassi

Attaccato al telefono, in attesa di una chiamata dal ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio. Se lo immaginano probabilmente così il governatore Stefano Bonaccini molti imolesi ansiosi di coronare ancora una volta il sogno Formula 1. "Se l’impegno del Governo per dare continuità al Circus sul Santerno sarà tale, allora la settimana del Gp, solo per il settore ospitalità, può valere un indotto da quasi due milioni di euro". Le stime sono di Raffaele Benni, presidente A.Ri.Al.Co, associazione degli albergatori e ristoratori del comprensorio imolese.

Come si arriva a questi numeri?

"Contando su una piena occupazione dei posti letto, e di almeno una cena o un pranzo completo a persona nella settimana che precede la gara. Sono stime ’a braccio’, ma rendono bene l’idea del potenziale che c’è dietro tutto il mondo delle corse, e parlo anche di quelle minori".

Andiamo più a fondo.

"Partendo dall’ospitalità, conteggiando tutto, agriturismi compresi, l’offerta è di circa 1.800 posti letto. Se ci immaginiamo una spesa media minima di 80 euro per notte si genera un indotto giornaliero di 144mila euro, e settimanale di ben oltre un milione".

Quale potrebbe essere l’impatto invece sulla ristorazione?

"Anche in questo caso, contando solamente la ’base’ dei posti letto occupati (quei 1.800 di cui si parlava prima), con una spesa media di 40 euro a testa si sorpassano le settantamila euro giornaliere, e il mezzo milione in una settimana".

Il presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini in un’intervista proprio su queste pagine, ha raccontato l’impegno del Governo per puntare a un Gp stabile in terra d’Imola, magari con il pubblico (vaccinato) che riflessi potrebbe avere sul suo comparto la presenza garantita degli spettatori?

"Basta prendere i dati che ci siamo appena detti e moltiplicarli, come minimo per tre. L’arrivo di un pubblico, anche solo per seguire le prove libere oppure le qualifiche, farebbe schizzare l’indotto alle stelle, si potrebbe quasi azzardare a parlare di normalità, un vero slancio positivo per la ripartenza".

Veniamo da diversi weekend di gare e di attività in Autodromo, compresa quella a basso impatto dei motori elettrici, qual è l’umore di albergatori e ristoratori?

"Contano molto sull’attività dell’Autodromo, dove anche gli eventi ’minori’ portano una discreta quantità di addetti ai lavori, i quali alloggiano nelle nostre strutture. In molti casi poi, piloti e team portano con sè le proprie famiglie, tutti numeri che vanno a rimpolpare le fila della clientela".

La Formula 1 resta comunque la ciliegina sulla torta?

"E’ un evento che ha dato un risultato positivo per il comparto anche in piena pandemia. Porta una completa occupazione dei posti letto locali, con un riflesso positivo pure sui territori limitrofi: mi viene in mente per esempio Riolo Terme. Il fatto che il Governo possa essere intenzionato a investire venti milioni l’anno per dare continuità all’evento anche nelle prossime stagioni e che Bonaccini parli di ’accordo vicino’ è il segnale di come la voglia di ridare lustro al comparto turistico e al nome di Imola, dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy ci sia, ancora più forte di prima".