"I privati che devono pagare i tutor?. In pratica un ricatto del Comune"

Il consigliere della Lega, Simone Carapia, critica l’ipotesi

"I privati che devono pagare i tutor?. In pratica un ricatto del Comune"

"I privati che devono pagare i tutor?. In pratica un ricatto del Comune"

"È un po’ come ricattare i propri cittadini: tu mi paghi le tasse e io ho il dovere di garantire la sicurezza con quei soldi, ma ti dico che se vuoi stare tranquillo ti metto a disposizione uno strumento che però devi pagare tu. Siamo al grottesco che rasenta il ridicolo". Il consigliere comunale della Lega, Simone Carapia, critica l’idea del Municipio pronto a garantire orari di apertura più ampi ai locali, in cambio di una compartecipazione dei commercianti alle spese per gli street tutor. La proposta è stata illustrata l’altra mattina in Regione dal comandante della Polizia locale, Daniele Brighi, intervenuto a un incontro convocato proprio per fare il punto sulle figure dei ‘mediatori dei conflitti’ introdotte ormai da alcuni anni a Imola e in altre città emiliano-romagnole.

"Siamo veramente al paradosso – protesta Carapia –. La tranquillità dei cittadini, la sicurezza dei pubblici esercizi, che dovrebbe essere garantita dalle istituzioni, viene delegata ai privati. Già questo mette in luce sconfitta del governo della città, ma non è finita. La vogliono pure fare pagare a loro. A cittadini e imprese che pagano salate tasse che già dovrebbero comprendere il diritto a sentirsi sicuri. Solo a raccontarlo verrebbe da ridere se non fosse una vicenda tremendamente seria. L’amministrazione ci ha in pratica detto pubblicamente che loro non sono in grado di garantire l’ordine in città".

Nella lettura del leghista, i tutor "da strumento di mero ausilio alle forze dell’ordine" stanno diventando "gli investiti di garantire la tranquillità dei cittadini. E nemmeno lo dichiara il sindaco Panieri – conclude Carapia –, lo fa dire al comandante della polizia locale, organo che in cooperazione con le altre forze di polizia nazionali ha il dovere istituzionale di garantire la sicurezza in città. E vanno pure orgogliosi del progetto. Siamo al paradosso: mi auguro che i cittadini comprendano bene che questa non è altro che una dichiarazione di resa, per manifesta incapacità".