FRANCESCA PRADELLI
Cronaca

I volti della battaglia: "Contratti di filiera e aiuti concreti per uscire dalla crisi"

Intere famiglie di produttori al presidio a Castel San Pietro "La politica affronti il problema seriamente, stanchi dei proclami".

I volti della battaglia: "Contratti di filiera e aiuti concreti per uscire dalla crisi"

I volti della battaglia: "Contratti di filiera e aiuti concreti per uscire dalla crisi"

Uniti dall’amore per il proprio mestiere. Alla protesta, ieri, c’erano anche Mauro e Davide Sarti, padre e figlio agricoltori, che portano avanti l’azienda di famiglia da tre generazioni. "Le imprese agricole non riescono più a fare reddito, perché i costi di produzione sono aumentati in maniera esponenziale – spiega Mauro –. I nostri prodotti hanno un prezzo che non dipende da noi, e che segue gli andamenti del passato. Chiediamo dei contratti di filiera seri, che ci consentano di smettere di produrre al buio, senza un prezzo fisso di partenza. Vogliamo aiuti che finiscano nelle mani degli agricoltori, perché queste risorse finiscono in altri mille settori".

La lotta degli imprenditori agricoli investe anche le nuove generazioni. "Vorrei che mi garantissero un prezzo al prodotto per cui io possa avere una sicurezza economica e andare avanti – racconta il 23enne Davide –. Con questa situazione si rischia la chiusura delle aziende. Spesso svendiamo il nostro prodotto di qualità, perché il consumatore preferisce quello con il prezzo minore".

L’"accampamento" a Castel San Pietro, nel frattempo, continua. Sotto i tendoni gialli, tavoli imbanditi dai prodotti locali e vino sono gustati dai presenti. Una degna conclusione di una giornata di protesta a trecentosessanta gradi.

Una protesta che si è fatta sentire in maniera più forte con la conferma che la ’battaglia’ continua.

La pausa però è pur sempre gradita e la compagnia non manca. Tra i tanti presenti, qualcuno è lì con l’intenzione di fermarsi anche per la notte, dormendo nelle roulotte messe apposta, qualcun altro invece si ferma un momento per dare del sostegno ai propri famigliari.

"Qui c’è mio figlio, io lo raggiungo alla sera per dargli del sostegno morale – racconta un padre, con lo sguardo fiero per il lavoro del suo ragazzo –. Lo faccio per lui".

Tra un momento di sollievo e un bicchiere di vino per rilassarsi, le intenzioni degli agricoltori restano comunque ben chiare.

Il corteo di ieri pomeriggio rappresenta solo l’inizio di una serie di manifestazioni di grande impatto.

"Oggi abbiamo avuto un bel feedback dai cittadini e questo ci rende molto contenti – sottolinea qualcuno degli imprenditori–. Ma non ci basta. Siamo felici che ci sia più consapevolezza e che non manchi il sostegno, ma è dall’alto che devono ascoltarci. Vogliamo che qualche politico venga qui a dirci la sua e a darci una mano concreta vera e propria".

Una richiesta di aiuto forte che non si accontenta di qualche sorriso degli automobilisti nel pomeriggio, comunque apprezzato e molto gradito. Perché il sostegno dei cittadini è comunque fondamentale.

"Non vogliamo stare qui tutta la vita, è comunque faticoso presidiare tutta la giornata o fare avanti e indietro da casa – dice qualcuno altro –. In ogni caso il nostro lavoro è fermo, dobbiamo sperare ne valga la pena. Se sarà necessario spostarsi su Roma lo faremo. Ma per ora il desiderio è quello dell’ascolto locale. Un ascolto serio, da chi può davvero far cambiare le cose", conclude l’agricoltore.

La speranza di chi lavoro in un settore che continua ad essere tra quelli più strategici del Paese.