Il bilancio di Hera. Dividendo in crescita. Al Con.ami arrivano 15,1 milioni di euro

La cedola aumenta del 12%, fino a 14 centesimi per azione. Calano i ricavi, ma non il margine operativo lordo: +15,4%.

Il bilancio di Hera. Dividendo in crescita. Al Con.ami arrivano 15,1 milioni di euro

Il bilancio di Hera. Dividendo in crescita. Al Con.ami arrivano 15,1 milioni di euro

Oltre 15.1 milioni di euro: è il dividendo che incasserà il Con.Ami grazie ai risultati di bilancio di Hera, presentati ufficialmente ieri, e che hanno visto un aumento del 12% della cedola staccata dalla multiservizi, che arriva a 14 centesimi di euro. Bologna, primo azionista pubblico con l’8,4% delle quote, si prepara a incassare nei prossimi mesi – lo stacco della cedola è in calendario il 26 giugno – circa 17,5 milioni di euro. Dividendo ricco anche nell’Imolese, dove a detenere le azioni di Hera è il Consorzio Con.ami, che incamererà circa 15,1 milioni.

Numeri frutto del bilancio 2023 della multiutility, che segnala un calo dei ricavi ma non della marginalità, con il gruppo che riesce a superare con tre anni di anticipo gli obiettivi del piano strategico al 2026. Hera lo scorso anno ha totalizzato ricavi per 14,8 miliardi, in calo rispetto ai 20,082 miliardi del 2022 (-25,8%), principalmente per la normalizzazione dei prezzi delle commodities energetiche e dei volumi gas, delle minori attività di intermediazione e a causa clima mite registrato nella prima parte dell’anno. Questa contrazione è stata in parte mitigata dai maggiori volumi venduti di energia elettrica. Il margine operativo lordo si attesta a 1,4 miliardi (+15,4%), mentre l’utile netto di pertinenza degli azionisti sale a 375,2 milioni di euro (+16,5%). In miglioramento l’indebitamento finanziario netto, a 3,8 miliardi (-10%). "Chiudiamo il 2023 con una performance record dei principali indicatori economici e finanziari, ottenuti in un contesto macroeconomico ancora volatile e incerto. Il valore economico distribuito agli stakeholder dei territori nei quali operiamo ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, in crescita del 36%" spiega il presidente esecutivo, Christian Fabbri.

"Nel 2023, l’incremento del Mol, che si attesta a quasi 1,5 miliardi di euro, ci ha portato a raggiungere con tre anni di anticipo, superandoli, gli obiettivi fissati dal precedente Piano per il 2026. La normalizzazione dei prezzi energetici ha permesso di ridurre il capitale circolante netto e di abbassare l’indebitamento finanziario netto del 10%, ottenendo così un significativo miglioramento della struttura patrimoniale e finanziaria", sottolinea l’ad, Orazio Iacono.

red. cro