Il Comune ’sfoltisce’ alcune aree verdi cresciute negli anni. Si tratta in particolare di quei boschetti nati grazie alla legge del 1992, conosciuta come ’Un albero per ogni nato’, che obbliga i Comuni con più di 15mila abitanti a piantare un albero per ogni bambina e bambino nati nel proprio territorio.
Le piantine utilizzate sono sempre autoctone (come querce, carpini, frassini, aceri ecc.) e molto giovani (piante di 2-4 anni aventi altezza di mt 1-1,5) al fine di ottenere un buon attecchimento con poche cure e ridotta irrigazione. Nel tempo le piante furono messe a dimora a distanza ravvicinate proprio per consentire un migliore attecchimento nello stadio giovanile. Successivamente gli alberi, crescendo, entrano in concorrenza gli uni con gli altri e quelli meno rapidi nella crescita e meno tolleranti dell’ombra tendono a regredire e seccare. Siccome tali boschetti vengono frequentati, per non costituire pericolo per le persone è necessario l’abbattimento delle piante già secche o talmente deboli da non avere possibilità di vita. Un’attività che è in corso in questi giorni, da parte dell’Unità operativa Verde di Area Blu, nel primo ’bosco dei bambini’ realizzato mettendo a dimora gli alberi che rappresentano i nati dal ‘92 al ‘94, in via Suore, di fronte al parcheggio dell’ingresso alto di parco Tozzoni.
Come in tutti gli interventi di abbattimento e potatura del verde urbano il materiale di risulta viene raccolto e conferito a impianti specializzati per la produzione di compost o per la produzione di energia.