Il Consorzio dei 23 Comuni incorpora Osservanza srl

Via al progetto di fusione. Carapia (Lega): "Piano . pagato dai contribuenti"

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Cambia ancora pelle Osservanza Srl. La società nata per il rilancio dell’ex complesso manicomiale, finita più volte nel mirino della Corte dei Conti, è pronta a dire addio alla propria autonomia. E dopo essere uscita dalla liquidazione, con il Comune che l’aveva poi girata interamente al Con.Ami beccandosi una bacchettata da parte della magistratura contabile per le modalità con le quali era stata portava avanti l’operazione, è ora sul punto di essere incorporata dal Consorzio (attuale socio unico della compagine) attraverso un progetto di fusione che passerà martedì al vaglio della commissione consiliare.

Il motivo, almeno sulla carta, è chiaro. "Il processo di razionalizzazione è finalizzato ad attuare una migliore gestione delle risorse economiche – si legge nella carte del Con.Ami – diminuendo costi di funzionamento (sebbene modesti) e garantendo, al contempo, di proseguire gli obiettivi di riqualificazione urbana come declinati espressamente negli strumenti urbanistici del Comune di Imola nonché cogliere le opportunità di finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza".

Questa ulteriore inversione di rotta non piace però all’opposizione. E in particolare al leghista Simone Carapia. "Prima hanno costituito una società ad hoc con vari passaggi di proprietà tra Comune e Con.Ami e, dopo anni di rosso nei bilanci a spese del contribuente, sono arrivati a pensare di liquidarla con ulteriori aggravi economici – è l’impietosa ricostruzione del consigliere comunale di opposizione – per poi cambiare idea e dare tutto in mano al bancomat del territorio". Ed eccoci oggi alla fusione vera e propria, quella che Carapia definisce "l’ennesima puntata di questa telenovela sul Santerno", pronta a essere girata "con la scusa dei fondi a prestito del Pnrr. E intanto – conclude il leghista – il cittadino paga la nuova acquisizione e il futuro prestito del Pnrr".

e. a.