Dopo due anni è tornata ’Accadde a Betlemme, la tradizionale rappresentazione della Natività che si era fermata a causa della pandemia. Ieri pomeriggio il corteo è tornato ad allietare i tantissimi imolesi e non solo presenti, anche se in formato ridotto rispetto alle edizioni precedenti l’epoca Covid: partenza da piazza Matteotti, arrivo sul sagrato di San Cassiano con canti e brani evangelici, ma niente palco in piazza. Alla fine i saluti dal palco di Tearosa Tabanelli, la dirigente delle Scuole San Giovanni Bosco, che organizzano l’evento, del sindaco Marco Panieri, del vice sindaco e assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari, con la benedizione impartita dal vescovo Giovanni Mosciatti, che ha anche accompagnato alla chitarra la canzone ’Tu scendi dalle stelle’, cantata alla fine da tutti i bambini partecipanti.
La rettrice Tabanelli aveva sottolineato che si "ritorna dopo due anni di assenza a proporre alla città un momento di riflessione e celebrazione del Santo Natale, ma in forma un po’ ridotta. Questa anche a causa delle risorse ridotte. Ci siamo poi interrogati molto sull’opportunità di riprendere questo gesto pubblico, in un momento così difficile per il mondo intero e per ognuno di noi – prosegue –. La guerra non si placa, l’economia della nazione e di ogni famiglia sono messe a dura prova. Quindi perché fare memoria, perché festeggiare? Poi la riflessione sul fatto che se quella Nascita non fosse accaduta e se attraverso di essa non si riaccendesse ogni giorno la Sua presenza nella nostra vita, sarebbe facile soccombere alle difficoltà – afferma –. Abbiamo visto e vediamo quotidianamente persone che si mettono in gioco, vivono la speranza e la costruzione di un mondo di pace".
"Piazza Matteotti, la piazza principale della città, dopo essere stata per molti anni sede del palco della rappresentazione, in questa edizione è il luogo del ritrovo – dichiara Castellari –. ‘Accadde a Betlemme’ è un evento che aiuta tutti a riflettere sui messaggi positivi del Natale proponendo messaggi di amicizia, di pace, di solidarietà con il pensiero rivolto alle popolazioni vicine e lontane che stanno vivendo situazioni di guerra e di grande sofferenza".