Il futuro della Tre Monti Ampliamento discarica, il Governo frena Palla alla Regione

Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’"inammissibilità" dell’istanza della Regione che chiedeva all’esecutivo di esprimersi sul procedimento di valutazione di impatto ambientale.

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Il futuro della Tre Monti Ampliamento discarica, il Governo frena Palla alla Regione

Palla da Bologna a Roma. E ora di nuovo a Bologna. Con Imola che, sul futuro della discarica Tre Monti, viene relegata in questa fase al ruolo di semplice spettatrice. Il Consiglio dei ministri ha deliberato ieri l’"inammissibilità" dell’istanza della Regione che chiedeva appunto al Governo della presidente Giorgia Meloni di esprimersi sul procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto di aumento del sito di via Pediano.

Accantonato il progetto di estensione dell’impianto da 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti, da tempo si discute appunto della sopraelevazione del terzo lotto. Duecentomila tonnellate di ‘rusco’ da conferire nell’arco di 18 mesi, prima della chiusura definitiva della discarica arrivata ormai al limite massimo della capienza. Il tutto per un giro d’affari stimato in 30 milioni dal comitato Vediamoci chiaro, che da tempo si batte per la bonifica del sito.

Già bocciato da Tar e Consiglio di Stato, il progetto è stato di nuovo discusso in sede di Conferenza dei servizi. L’iter si è concluso a ottobre 2021 con una fumata nera: la Regione, visto il parere negativo confermato dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, ha lanciato la palla nella metà campo del Governo. La risposta è attesa in città da oltre un anno.

Ieri l’ennesimo rinvio. Gli atti verranno restituiti alla Regione, la quale potrà comunque procedere autonomamente. All’esame della questione ha partecipato il governatore Stefano Bonaccini.

"Ora vogliamo coerenza e vogliamo veder porre la parola fine sull’attività della discarica Tre Monti di Imola", avverte Daniele Marchetti, consigliere regionale e capogruppo della Lega in Comune. "Ora – aggiunge – aspetteremo al varco Bonaccini che ha cercato di scaricare la palla sul Governo centrale su un tema su cui fu anche bocciata una mia risoluzione in Regione". Stessa linea per il collega Simone Carapia: "Vedremo se tutti i proclami fatti in questi mesi di attesa verranno confermati. Voglio ricordare che la chiusura con riconversione, come da programma elettorale del centrosinistra, nell’ultimo Dup approvato è sparito. Una coincidenza?".

Parla già di "vittoria della coerenza", invece, Nicolas Vacchi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che rivendica di appartenere a un partito che "da Imola, passando per Bologna, fino ad arrivare al governo di Roma, ha le idee chiare in materia ambientale e in particolare sul tema della discarica".

Poi la stoccata al centrosinistra. "Ora vedremo quale sarà la vera volontà del Pd: vedremo come si comporterà la Regione a guida Bonaccini, vedremo se il Pd vorrà procedere comunque", prosegue Vacchi. E rilancia: "Panieri intanto tace e subisce le decisioni? Dove saranno finiti i sedicenti ecologisti di sinistra?". Di sicuro, il tema discarica anima da tempo il dibattito politico. "Da ormai dieci anni combattiamo, in particolare insieme all’onorevole Galeazzo Bignami, prima consigliere regionale e oggi viceministro del governo di Giorgia Meloni, affinché il Pd e le amministrazioni comunali e regionali targate Pd accogliessero, negli anni, le nostre perplessità sul tema della discarica di Imola – conclude Vacchi –. Mentre loro hanno sempre continuato a parlare, nel corso del tempo a targhe alterne, di ampliamenti e sopraelevazioni, noi da sempre abbiamo espresso il nostro chiaro ‘no’ alla continuazione dell’impianto. Dal lato del Pd solo reticenze ed i giochi di parole politici; dal lato di Fratelli d’Italia solo fatti e coerenza. Anche questo valuteranno gli imolesi, insieme a tutti gli italiani".