Il Pattinaggio ha 60 anni Il Gs festeggia a Casatorre

Domani sera evento speciale sulla pista. Il presidente Petrillo è soddisfatto: "Dopo il Covid abbiamo raddoppiato il numero degli appassionati".

Il Pattinaggio ha 60 anni  Il Gs festeggia a Casatorre

Il Pattinaggio ha 60 anni Il Gs festeggia a Casatorre

Sessant’anni e non sentirli. Il Gs pattinaggio di Castel San Pietro spegne 60 candeline e guarda al futuro con un ottimismo che non profuma di incoscienza, ma che poggia su numeri solidi, e su una crescita clamorosa avuta dopo la pandemia. Non nasconde la sua soddisfazione Luciano Petrillo, in società da un ventennio e presidente da poco più di dieci anni. "Dopo il Covid l’attività ha avuto un incremento importantissimo: abbiamo raddoppiato i numeri se confrontati col 2019". Prima che il mondo, anche quello dello sport, si fermasse per due anni, la società contava una quarantina di iscritti, ora "siamo una novantina", conferma Petrillo. Forse, prova ad azzardare il presidente, il merito va alla scelta "di puntare su allenatori molto giovani: il più ‘anziano’ è sotto i 30, gli altri sono intorno ai vent’anni". O forse, chissà, "i due anni di chiusura nelle case sono diventati una sorta di stimolo ed invito a fare sport anche per chi sport non ne faceva". Di certo il Gs, tra i tanti iscritti, ne cresce alcuni che definire giovanissimi è quasi eufemismo: "Abbiamo e abbiamo avuto bambini che hanno messo i pattini a tre anni, che portavano ancora il pannolone", sorride soddisfatto Petrillo, ultimo di cinque presidenti di una società nata nel ’63 ("fa fede un protocollo della federazione italiana di pattinaggio di quell’anno"). Il primo presidente fu Giorgio Garelli a cui si deve la nascita del Gs, poi dopo la sua gestione una breve presidenza-Gamberini e poi ancora Pietro Forni che verso la fine del mandato inserì il pattinaggio artistico oltre a quello in linea, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Chiusa la sua tornata da presidente, arrivò il turno di Mauro Bardi, e poi a inizio 2000 arrivò Luciano Petrillo, tanti anni di vicepresidenza prima di prendere in mano lo scettro del comando.

Se l’attività funziona, spiega Petrillo, "il neo resta la struttura. Ci sia allena in un pallone pressostatico, che poi a primavera inoltrata si smonta, e se capitano stagioni come queste, gli allenamenti non si riescono a fare. Un peccato davvero, perché questo sport ha bisogno di costanza, di impegno quotidiano sia atletico che sui pattini. Avere una struttura così, insomma, non è un incentivo ma un deterrente". E se un impianto "come quello imolese allaTozzona è il nostro sogno", guardando ad oggi il pensiero è naturalmente tutto rivolto ai festeggiamenti dei 60 anni. Domani dalle 21 serata nella pista di pattinaggio di Casatorre dal titolo ‘La scatola dei ricordi". "Un saggio che racchiude un pezzetto di tutti i saggi del passato", spiega Petrillo, illustrando una sorta di puzzle che vedrà protagonisti "sia atleti di oggi che quelli che in passato sono stati con noi, e che torneranno a indossare i pattini per una sera".

Claudio Bolognesi