Imola, insulti omofobi all’insegnante. Altre sospensioni e lavori socialmente utili

Il caso del prof gay ingiuriato in classe. ‘Giallo’ sulla nota del docente

Professore alla lavagna (Archivio)

Professore alla lavagna (Archivio)

Imola, 1 giugno 2018 – Sospensioni tra i 7 e i 14 giorni e lavori socialmente utili. Sono queste le punizioni per i quattro ragazzi identificati come responsabili di comportamento omofobo ai danni di un professore dell’ istituto professionale Alberghetti di Imola. A deciderlo – fa sapere la preside Vanna Monducci – il consiglio d’istituto straordinario convocato sul grave episodio. I quattro minorenni avrebbero avuto comportamenti diversi fra loro, ma tutti riconducibili allo stesso ambito. I fatti risalgono al 16 maggio, quando venne scritto alla lavagna una frase (accompagnata da un disegno volgare) che faceva esplicito riferimento all’omosessualità del docente e a quella del suo compagno. La sospensione per tutta la classe del primo anno, con obbligo di frequenza, è durata tre giorni, ed era stata decisa «per omertà – spiega la preside – perché nessuno si era voluto assumere la responsabilità». Della vicenda è stata informata l’autorità scolastica. Dopo l’accaduto, l’insegnante colpito dagli insulti ha inoltre sporto querela per diffamazione contro gli studenti.

Ad aggiungere, del resto, altri elementi di tensione, il giallo sulla nota scritta dal docente e ‘oscurata’ dalla preside perché scritta con termini inappropriati. Prova a fare chiarezza il legale di fiducia dello stesso professore, Cathy La Torre: «Nella nota sul registro, il docente ha descritto, senza usare termini volgari, quanto è avvenuto, ma la dirigente lo ha invitato a ‘modificare la nota scrivendo l’insegnante ha ricevuto offese ingiuriose’. Di fatto così cancellando il movente omofobo. Perché è questa l’omofobia: essere discriminati, offesi, bullizzati, in ragione della proprio omosessualità. L’insegnante non si è piegato e ha ripristinato la nota con le esatte parole».

E poi attacca la preside: «Si è impegnata a combattere l’episodio col ‘pugno duro’. Mi permetto dunque di darle due consigli: se vuole combattere l’omofobia cominci a chiamarla col suo nome. Inoltre con una lettera chiederemo alla preside di prevedere corsi di formazione per insegnare le diversità ai ragazzi». Gli insulti omofobi hanno scatenato le dichiarazioni degli esponenti politici e, anche su questo punto, la preside Monducci chieda rispetto: «In un periodo di campagna elettorale a Imola, credo sia sbagliato strumentalizzare l’episodio. Sono minorenni, se questa cosa finisse in tempi brevi sarebbe meglio. La cosa migliore sarebbe il silenzio».

Gli alunni, ha aggiunto la dirigente, «penso che abbiano capito il messaggio. Non so se con l’insegnante si sono scusati tutti, ma di certo i genitori hanno capito». Alla preside è arrivata tra l’altro una lettera dal rappresentante dei genitori che fa i complimenti per come è stata gestita la situazione. L’episodio di omofobia ha comunque smosso le acque in Regione dove i grillini vogliono portare avanti una legge ad hoc contro certi comportamenti. Contraria a questa normativa, invece, la Lega. «Gli insulti agli insegnanti non si possono tollerare - sottolinea Daniele Marchetti, consigliere regionale e a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Giuseppe Palazzolo –. Ma non crediamo sia necessaria una norma». Anche il Popolo della Famiglia commenta: «Va ribadito che il tema è l’offesa al professore, ma, prima ancora, alla persona. In gioco c’è la dignità della persona mentre esercita il suo ruolo lavorativo di educatore».