Imola, isola ecologica in Montericco: i cittadini ritirano il ricorso

Agorà aveva chiesto l’intervento del Colle, il Comune si era rivolto al Tar La critica: "L’amministrazione non dialoga". Sull’opera c’è l’incognita dei fondi

Uno striscione dei residenti contro la realizzazione dell’isola ecologica

Uno striscione dei residenti contro la realizzazione dell’isola ecologica

Imola, 23 settembre 2022 - Il comitato Agorà Montericco, che da mesi si batte contro la costruzione della nuova isola ecologica nel quartiere, rinuncia al ricorso amministrativo contro il progetto di Comune e Con.Ami.

Una decisione, quella di fare un passo indietro, "dettata dal buon senso, avverso un’amministrazione che preferisce affrontare a muso duro i propri cittadini – spiegano i residenti in un comunicato stampa –, senza tener conto della voce di chi chiede di essere ascoltato su un tema così importante come quello della raccolta e smistamento dei rifiuti".

A fare il punto della situazione è stato ieri lo stesso comitato, che dopo aver ringraziato le forze politiche di opposizione presenti in Consiglio comunale, dice di continuare a giudicare il progetto approvato dalla giunta "in contrapposizione con alcuni punti fondamentali del permesso a costruire".

Inoltre, Agorà Montericco sostiene sempre la presunta "inosservanza, da parte del Comune, dei patti contenuti nel contratto di compravendita (del terreno sul quale dovrebbe sorgere l’isola ecologica, ndr ) stipulato con i Pasolini Dall’Onda, come a voler cancellare le memorie dell’illustre famiglia imolese ricoprendola dai rifiuti all’indomani della scomparsa di donna Desideria".

Alla luce delle contestazioni di cui sopra, in primavera il comitato aveva presentato ricorso al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la prospettiva di portare il tema davanti al Consiglio di Stato.

Dal canto suo, la giunta ha deciso qualche settimana dopo di costituirsi in giudizio, chiedendo la trasposizione della causa al Tar e "confermando ancora una volta – secondo Agorà Montericco – la scelta del non dialogo con i cittadini i quali non solo hanno sostenuto le proprie spese legali attraverso un autofinanziamento ma, indirettamente, contribuiscono anche a quelle del Comune".

Strada spianata, dunque, verso la costruzione della nuova isola ecologica a Montericco? Non proprio. Il progetto è infatti legato a doppio filo ai fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (il famoso Pnrr).

Se gli 1,8 milioni di fondi europei non dovessero arrivare, è probabile che il progetto torni in un cassetto. Ma anche in caso di accoglimento della richiesta, e ancora di più in caso di finanziamento solo parziale, il Comune potrebbe decidere di tornare sui propri passi viste le forti proteste. E anzi, paradossalmente, a questo punto l’assenza di contenziosi potrebbe anche facilitare l’abbandono del progetto.