Luca Trevisani morto a 26 anni nell'incidente a Castel San Pietro

Appassionato di viaggi e di cultura indigena, aveva seguito uno sciamano in Sudamerica. Da lunedì aveva ripreso il lavoro come commesso all’outlet di Castel Guelfo

La Ford Ka di Luca Trevisani ha terminato la sua corsa in un campo di grano

La Ford Ka di Luca Trevisani ha terminato la sua corsa in un campo di grano

Imola, 18 aprile 2019 - Perennemente alla ricerca di se stesso, nei più reconditi angoli del mondo. Era fatta così la vita di Luca Trevisani, il ragazzo di Castel San Pietro morto in un incidente stradale, ieri mattina, lungo la via Emilia. Appassionato di viaggi e di cultura indigena, diplomato all’istituto alberghiero ‘Scappi’, il ventiseienne sognatore era persino andato per qualche mese a lezione da uno sciamano, nelle profondità della giungla peruviana.

Descritto dagli amici come «una persona meravigliosa, per tutti era come un fratello», Luca evidentemente sapeva farsi voler bene. Per inseguire i suoi sogni aveva lasciato un lavoro sicuro all’Outlet di Castel Guelfo, dove faceva il commesso, ed era partito per l’avventura in Sud America. Sembrava esserne tornato arricchito, con una nuova passione per la musica e per la natura, raccontata anche tra le pagine dei social. «Nulla di irreale esiste. Ciò che è reale non può essere minacciato. In questo si trova la pace di Dio», scriveva sul suo profilo Facebook, un richiamo alla vita vera, quell’esistenza che ieri è stata recisa dallo schianto con la sua Ford Ka a poche ore dall’alba (FOTO).

Da qualche tempo era tornato in Italia, tra gli abbracci della famiglia, aveva nuovamente firmato il contratto, e proprio lunedì scorso aveva ricominciato a lavorare all’Outlet. Tutto sembrava aver ripreso il suo corso, ma la famiglia è stata nuovamente colpita dalla malasorte. Già, perché la sorella maggiore di Luca, Stella, poco più di un anno fa era stata aggredita da un ladro di 15 anni, vicino alla stazione ferroviaria di Perth in Australia. La giovane, a quei tempi 27enne, alle minacce del furfante gli aveva subito consegnato il telefono cellulare, ricevendo, in cambio, una serie di coltellate alle braccia e alle gambe. Il caso di Stella smosse non poco l’opinione pubblica, tanto che a suo tempo venne persino organizzata una colletta sul web per pagarle le cure, poiché gli immigrati, in Australia, non hanno la piena copertura sanitaria.

A proposito di web, anche il mondo della palla ovale è in lutto, l’associazione sportiva ‘Rugby Castel San Pietro’ ha voluto ricordare il giovane in un post: «Ciao Luca. Abbracciamo forte tutti i tuoi cari. Non ti dimenticheremo» è apparso in un post ieri pomeriggio. Intanto, la famiglia, al sicuro dietro le tapparelle del condominio color cipria in via Pacinotti, rimane chiusa nel proprio dolore.