ENRICO AGNESSI
Cronaca

Messa in sicurezza del paddock. Affidata la progettazione. Obiettivo avere il muro per il 2025

L’area di protezione per evitare disastri e acqua sarebbe un plus per mantenere il Gran Premio in città

Messa in sicurezza del paddock. Affidata la progettazione. Obiettivo avere il muro per il 2025

Messa in sicurezza del paddock. Affidata la progettazione. Obiettivo avere il muro per il 2025

Per il Gran premio del 17-19 maggio è ormai troppo tardi, ma l’obiettivo è sedersi con le carte in regola al tavolo delle (difficilissime) trattative per tenere la Formula 1 anche dopo il 2025. Il Comune prova a velocizzare la messa in sicurezza del paddock dell’Autodromo. L’ente di piazza Matteotti, tramite la società in house Area Blu, ha infatti affidato la progettazione dell’intervento di rifacimento del muro perimetrale del circuito danneggiato in più punti prima dall’alluvione di maggio e poi da quella di novembre 2023.

Se ne occuperà la ditta faentina Enser, la stessa che nei mesi scorsi ha elaborato anche uno studio di fattibilità delle alternative progettuali per il completamento della Bretella. "Ha già svolto servizi per la società con ottimi risultati – si legge nei documenti di Area Blu –, ha tutte le competenze e curriculum necessarie per le tipologie di prestazioni richieste e ha già effettuato una progettazione preliminare sul muro dell’Autodromo su commissione del Con.Ami".

Serviranno circa 120mila euro più Iva per la sola progettazione dei lavori (il piano sarà pronto nel giro di alcune settimane), a fronte di un intervento che costerà 725mila euro e per il quale il commissario straordinario alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, ha stanziato a gennaio un fondo ad hoc all’interno di un maxi-pacchetto da 8,5 milioni. I restanti 7 milioni e 775mila euro verranno destinati al più complessivo progetto di messa in sicurezza della vasta area che va dal ponte della Tosa a quello della ferrovia.

Il punto di partenza è un sopralluogo svolto ormai diverso tempo fa dai tecnici del Comune e quelli di Area Blu, proprio per esaminare lo stato degli argini e delle rive del Santerno. Un’ispezione che ha confermato come in questi mesi il corso del fiume abbia "subito un significativo cambiamento morfologico a causa degli eventi alluvionali" rilevato dai rilievi geometrici, fotografici e tecnici.

Il problema è che gli interventi provvisori realizzati a difesa della recinzione esterna del circuito in lastre di cemento e la sistemazione di sacchi di sabbia "non costituiscono sufficiente protezione dall’Autodromo dalle ripetute esondazioni del fiume Santerno – si legge nel verbale stilato dopo il sopralluogo – e non garantiscono la sicura fruizione delle strutture di interesse pubblico da parte di migliaia di persone e contesto di Protezione civile sicuro". Il muro risulta infatti "danneggiato in modo critico", ha "gravi carenze di tenuta idraulica oltreché strutturale" e "non presenta caratteristiche di resistenza sufficienti per garantire la protezione da nuove esondazioni o piene del fiume Santerno". Da qui la necessità, per il Comune, di intervenire "per rimuovere lo stato di pregiudizio e immediato pericolo alla pubblica e privata incolumità personale dei fruitori dell’Autodromo – così recita sempre il verbale – e per salvaguardare il patrimonio comunale ed il suo utilizzo quale struttura di Protezione civile".

Di conseguenza, è arrivato il via libera ai lavori di cui sopra. Previsti, in particolare, la sostituzione integrale della parte di muro maggiormente danneggiata ed esposta al crollo e l’elaborazione di uno "studio idraulico del fiume" con "valutazione delle soluzioni più idonee e progetto di massima delle opere compensative e necessarie al fine della salvaguardia delle persone e delle cose" nel tratto tra il ponte Tosa e quello della ferrovia. Le operazioni sono state affidate ad Area Blu che però, almeno per quanto riguarda questo primo passo relativo al muro dell’Autodromo, ha fatto sapere di non essere in grado di "provvedere internamente alla progettazione e alla direzione lavori in quanto i dipendenti in possesso delle necessarie e adeguate professionalità sono già impegnati in altre attività e non sono in atto accordi o intese con altre amministrazioni pubbliche".