Montecatone, una casa per tornare alla vita

Un appartamento speciale aiuterà i pazienti nel distacco dagli ambienti ospedalizzati. Donini: "Quest’istituto non smette di stupirci"

Migration

Consentire al paziente di misurarsi subito con le possibili difficoltà del quotidiano. E questo rafforzando non solo le sue sicurezze, ma anche quelle della persona che si prende cura di lui in preparazione del distacco dagli ambienti ospedalizzati. È con questo obiettivo che a Montecatone è nato il ‘Life bridge - Ponte alla vita’, un appartamento speciale all’interno dell’istituto di riabilitazione. Il nuovo spazio è stato inaugurato ieri pomeriggio alla presenza dell’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, e del sindaco Marco Panieri.

"L’idea di collocare in istituto una dimensione abitativa per misurare concretamente, quotidianamente, il grado di autonomia della persona è il modo migliore per produrre un elemento evolutivo al concetto di continuità assistenziale", ha sottolineato Donini. Secondo l’assessore regionale, il tema dei criteri coi quali è stato pensato, progettato e allestito il ‘Ponte alla vita’ riguarda tutti e, ha aggiunto, "dovrebbe essere di stimolo per chi si occupa di edilizia, perché spesso siamo costretti a intervenire per abbattere una miriade di barriere architettoniche. Montecatone – ha concluso – non smette mai di stupirci nelle sue traiettorie progettuali che oltre a riguardare, come eccellenza, la parte clinico-assistenziale-riabilitativa guardano direttamente al benessere della persona".

Panieri, dal canto suo, ha ringraziato quanti si sono messi in gioco sottolineando l’importanza del nuovo spazio, che incide sull’autonomia del paziente anche col coinvolgimento della famiglia.

"Questo appuntamento dà il segno delle cose che si vogliono fare e ottenere – ha rimarcato invece Gianni Pieroni, presidente del Consiglio di amministrazione dell’istituto – anche grazie alla generosità di alcuni imprenditori. Montecatone continua a investire con fondi propri per migliorare i servizi, abbiamo numerosi progetti in cantiere sui quali vorremmo investire e ci piacerebbe proseguire anche se gli orizzonti non appaiono così chiari e sereni come nel recente passato".

Poi la parola è andata a Mario Tubertini, direttore generale di Montecatone. "Il ‘Life bridge’ soddisfa la necessità di proporre al paziente non ancora rientrato al domicilio dopo il ricovero, esperienze di contatto guidato con la realtà, per prepararsi al meglio in vista della dimissione. Una maggiore conoscenza anche per gli operatori – ha aggiunto Tubertini – che ora sono in grado di rilevare non solo quel che emerge in reparto ma anche nella vita concreta".

‘Il Ponte alla vita’ si trova al primo piano interrato in un’area occupata in precedenza dalla terapia occupazionale. È stata effettuata una revisione completa dell’impianto elettrico e di illuminazione esistenti, con integrazione del controllo su alcune funzioni di tipo domotizzato, quali ad esempio gli impianti di illuminazione, riscaldamento, raffrescamento e il controllo degli accessi con motorizzazione di porte e serrature. Per permettere l’utilizzo del giardino, è stata prolungata una porzione di balcone con l’installazione di una piattaforma elevatrice.

"La direzione ha accolto con entusiasmo e determinazione la proposta – ha concluso Filippo Preziosi, ex progettista Ducati e presidente del comitato consultivo misto di Montecatone, organismo atto a promuovere l’attiva partecipazione e la fattiva collaborazione tra l’organizzazione sanitaria e utenti per verificare la qualità delle cure in istituto –. E nonostante le difficoltà ed i limiti che l’attuale situazione comporta, ha definito nel dettaglio e portato a termine il progetto. Per questo vogliamo esprimere apprezzamento da parte degli utenti".