Mucci (Azione) in campo contro l’astensionismo: "Ci sono 13 buoni motivi per votare"

"Bisogna essere protagonisti della vita pubblica. Arrendersi è la forma più grave di autolesionismo della democrazia. Gli adulti diano il buon esempio"

A ormai poco più di due settimane dalle elezioni politiche del 25 settembre, l’ex deputata Mara Mucci (candidata alla Camera nel collegio uninominale con il terzo polo) lancia le sue "13 buone motivazioni" per andare a votare. "Dalla lettura dei sondaggi emerge un alto grado di disaffezione verso la politica, purtroppo anche nei giovani – spiega l’aspirante parlamentare, che ha pubblicato sui social l’elenco delle ragioni per le quali recarsi alle urne –. Credo che il compito di chi fa politica sia prima di tutto non permettere che si perda la speranza nel cambiamento".

Secondo la Mucci, infatti, "tutto si può cambiare. Con le proposte credibili, con la partecipazione". Da qui le 13 buone motivazioni per recarsi al voto, imperniate sulla necessità di essere protagonisti nella vita pubblica del Paese evitando di demandare agli altri, salvo poi lamentarsi a giochi fatti. "Il mio vuole essere un appello lanciato prima di tutto agli adulti, perché non smettano di dare il buono esempio ai più giovani, ai propri figli – prosegue l’ex grillina, entrata da tempo a far parte di Azione –. Sarebbe tremendo per la democrazia del nostro Paese smettere di educare alla partecipazione collettiva che forgia la coscienza politica di ogni cittadino. Il mio non è un appello per votare per me, ma per andare a votare. Per recarsi fisicamente alle urne per continuare a farne esperienza".

Insomma, il messaggio è chiaro. "Nonostante la congestione della campagna elettorale, e le delusioni passate, dobbiamo assolutamente capire per tempo che non ci si può arrendere all’astensionismo – conclude la Mucci –, che è la più grave forma di autolesionismo della democrazia".

I candidati alla Camera nel collegio uninominale imolese sono, oltre alla portabandiera del terzo polo, Angelo Bonelli (centrosinistra), Benedetta Fiorini (centrodestra), Lorenza D’Amato (M5s), Alessandro Bernardi (Unione popolare), Angelo Cordaro (Italia sovrana e popolare), Carlotta Toschi (Alternativa per l’Italia) e Stefania Chiappe (Italexit con Paragone).