Non lasciare sole imprese e famiglie deboli

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Maurizio

Marabini

Dopo due anni di pandemia e ora con la crisi energetica e i prezzi che schizzano alle stelle è sempre più d’attualità l’appello per i piccoli territori e le famiglie fragili: non vanno lasciati soli. Occorre che tutti gli enti superiori, dai Comuni in su, facciano diligentemente la propria parte. Sappiamo benissimo che nessuno è capace di miracoli, in un momento come questo in cui anche i fondi del Pnrr che dovevano servire a una cosa vengono spesso dirottati su un’altra. Però gli enti locali, e quelli statali devono mettersi una mano sulla coscienza e fare uno sforzo in più, magari mettendo mano a possibili risparmi per raggranellare fondi ‘pronto uso’ per le famiglie e, perché no, per le imprese. Le quali imprese sanno perfettamente che l’estate bene o male passerà, ma dopo sarà il momento di fare i conti, e siccome il bilancio finale si calcola su quanto sta accadendo fin da ora, l’orizzonte non è per nulla roseo. Lo sembrava, quando non era ancora stata dichiarata la guerra all’Ucraina, anche se qualche segnale di pazzia sui mercati si era registrato già ad autunno 2021, con, per esempio, il prezzo del gas metano che stava inerpicandosi senza una ragione plausibile che non fosse quella di una bieca speculazione.

E ora ci si mette anche il prezzo dell’energia elettrica, quello della benzina e chi più se na più ne metta. Poi c’è l’inflazione, per non farci mancare nulla, mentre gli stipendi non diventano più consistenti.

E quindi? Quindi occorre fare squadra, stringere la cinghia fin quando si può, cercare risorse anche su Marte e dare una mano a chi ne ha bisogno.