REDAZIONE IMOLA

"Non soccombere a rabbia o smarrimento"

Il vescovo Mosciatti ai fedeli: "Abbiamo bisogno di qualcuno che si prenda cura delle nostre ferite e ci risollevi dal dolore di questi mesi"

"Occorre che guardiamo alla profondità del nostro bisogno, il bisogno di qualcuno che si prenda cura delle nostre ferite, che ci risollevi dalla nostra afflizione". È l’appello arrivato dal vescovo Giovanni Mosciatti durante l’omelia per la veglia pasquale nella cattedrale di San Cassiano.

Una liturgia che i fedeli, come già accaduto nel 2020, hanno vissuto nel contesto della pandemia. "Dobbiamo essere sinceri, speravamo che non fosse così – ha ammesso il vescovo –. Eppure in questi mesi ci siamo trovati tutti in una realtà che non avremmo desiderato, impensabile: a distanza, isolati, impediti a compiere tanti gesti, limitati".

Da qui, dunque, l’interrogativo sul come "come possiamo guardare la realtà che è davanti a noi senza soccombere allo smarrimento o alla rabbia". E la risposta, tramite esortazione indirizzata da monsignor Mosciatti ai cattolici imolesi, di cui sopra.

"La cosa più importante è che la Risurrezione di Cristo è un avvenimento – sono le parole del vescovo –. Ed è un avvenimento che è una persona che è morta ed è risorta e che quindi è viva adesso. Se è un avvenimento, non può essere ridotto a dottrina o a formule morali. E’ qualche cosa a cui si partecipa, è qualche cosa con cui si va. Se è un avvenimento ed è un fatto fisico, allora il problema diventa ancora più importante. Perché l’uomo, l’uomo concreto, io e te, non può essere se stesso senza Cristo. Anzi, è meno uomo. Noi, con i problemi che abbiamo, con le esigenze e le speranze che abbiamo senza Cristo non possiamo essere noi stessi – ha proseguito monsignor Mosciatti –. Ce lo dice Lui stesso: ‘senza di Me non potete fare niente’. E che questo non sia un modo di dire ce ne accorgiamo tutti i giorni. Ci diamo tanto da fare e non costruiamo, senza di Lui è come costruire sulla sabbia, appena arriva la tempesta tutto crolla. Come è drammatico rendersi conto di questo nelle circostanze che viviamo".

Secondo il vescovo, che nei giorni scorsi ha visitato l’ospedale Santa Maria della Scaletta per la consueta benedizione arrivata anche quest’anno solo dall’esterno, "tutti gli uomini hanno bisogno ultimamente di una cosa". E cioè: "La certezza della positività del loro tempo, della loro vita, la speranza. E questo dentro il tempo che viviamo è proprio evidente". L’annuncio di Cristo risorto, nelle parole di monsignor Mosciatti, "è proprio l’affermazione della positività della realtà; senza la Risurrezione di Cristo c’è una sola alternativa: il niente. Con il Battesimo Cristo ci prende, si rende presente, in quanto Risorto, in ogni tempo, attraverso tutta la storia – ha proseguito il vescovo –. Lo Spirito di Gesù, cioè del Verbo fatto carne, si rende sperimentabile, per l’uomo di ogni giorno, nella Sua forza redentrice, nel cambiamento radicale che produce in chi si imbatte in Lui".

Si tratta in pratica, secondo monsignor Mosciatti, di "un’alba nuova all’orizzonte della nostra vita, l’esperienza di un significato positivo del tempo, cioè di qualcosa di più grande e più forte del male – ha concluso il vescovo –, e di più potente dell’angustia e della fatica del presente".