"Ospedale, mancano infermieri e posti letto"

La Uil chiede il rafforzamento dell’organico per il blocco operatorio. "E sulla contrattazione integrativa si guardi la Romagna"

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"La situazione del blocco operatorio, in ospedale, ormai sta stressando oltre misura il personale". A dirlo è Giuseppe Rago (Uil Fpl), che sottolinea come attualmente su 41 infermieri in organico ne risultino solo 30 in servizio causa positività Covid o periodo di ferie da usufruire. "Il 25% in meno che per noi significa che l’attività del blocco operatorio va drasticamente ridotta – protesta Rago –. Ci è stato garantito che l’organico sarà integrato con cinque nuove assunzioni entro settembre, personale che sarà da formare ed inserire. Come si farà ad abbattere le liste di attesa entro settembre come affermato in Ctss metropolitana rimane un mistero".

Anche la situazione dei posti letto disponibili programmata dall’Ausl per l’estate al Santa Maria della Scaletta non soddisfa il sindacato. "Un chiaro segnale che Imola assume sempre di più l’assetto da poliambulatorio anziché di ospedale a 360 gradi – avverte Roberto Bertelli della Uil Medici –. I professionisti medici non hanno più stimoli per esercitare la professione all’interno dell’Ausl e gli accordi anche di natura economica che vengono raggiunti anche in realtà vicine alla nostra accelerano la fuga verso altri lidi. Come sarà possibile pensare di avere specializzazioni consone ad Imola se da qui a settembre (dopo una programmazione disastrosa negli ultimi due anni) ci saranno disponibili cinque posti letto in Gastro, cinque in Otorino, 8 in Urologia e 19 in Ortopedia? Significa bloccare completamente l’attività di chirurgia in sala operatoria".

Infine, il sindacato incalza l’Ausl anche sulla gestione dei fondi contrattuali e della contrattazione integrativa, quella che ha consentito nei giorni scorsi all’Azienda sanitaria della Romagna di sottoscrivere ieri un’intesa con le organizzazioni sindacali che permetterà di erogare 800 euro agli infermieri e 300 euro agli operatori socio-sanitari che lavorano nei pronto soccorso e nei punti di primo intervento.

"Il tema del governo delle relazioni sindacali e degli accordi orientati a valorizzare il lavoro dei professionisti è oggi fondamentale per garantire continuità e dare concrete risposte a tutti coloro che ormai da più di due anni sono impegnati a garantire servizi sanitari ai cittadini – conclude il segretario generale Uil Fpl Emilia-Romagna, Paolo Palmarini –. L’accordo sottoscritto in Romagna a favore di infermieri e oss, evidenzia come l’Ausl di Imola stia viaggiando col freno a mano tirato e come sia necessaria, se non si vogliono perdere professionalità formate, una inversione di rotta sulle relazioni sindacali a favore di accordi che valorizzino il personale".