Oss morta di Covid: l’ospedale di Imola piange la sua Manu

La sanitaria Emanuela Cavallari è morta a 45 anni. Il dolore della famiglia e dei colleghi del sesto piano. "Instancabile, ha speso la sua vita per aiutare gli altri"

Emanuela Cavallari, la Oss morta per Covid a 45 anni

Emanuela Cavallari, la Oss morta per Covid a 45 anni

Imola, 19 dicembre 2020 - Finiti gli estenuanti turni di lavoro, tornava a casa, e iniziava a cucire dei bottoni sulle cuffie chirurgiche, per gli infermieri e per gli oss del reparto. Una delle ultime ’carezze’ di Emanuela Cavallari, l’operatrice sanitaria che l’altra mattina ha perso la sua battaglia contro il Covid. "Lo faceva perché la mascherina, che portiamo 12 ore al giorno non ci facesse venire le ulcere sulle orecchie", racconta, a nome di tutti i colleghi più stretti, Stefano De Pandis, giovane infermiere con cui Emanuela lavorava al sesto piano dell’ospedale. E’ un piccolo gesto, che però riassume perfettamente l’indole della 45enne ammalatasi probabilmente fra le quelle corsie, dove, nelle scorse settimane, si è sviluppato un focolaio. , perché "nella sua vita ha sempre fatto tutto per gli altri", conferma commosso il compagno Gianni. "Ha iniziato a lavorare giovanissima, non come sanitaria, ma prendendosi cura degli anziani – racconta –, poi con i soldi della liquidazione ha deciso di cambiare vita: si è pagata il corso da operatrice socio-sanitaria e dopo un anno di sacrifici ha vinto il concorso in ospedale". La passione, la voglia di aiutare gli altri. Tratti della personalità di Emanuela che il compagno Gianni e la figlia di 15 anni, Francesca, non possono fare a meno di continuare a elencare. Perché? Perché evidentemente era così, proprio come la descrivono anche i colleghi del sesto piano, con cui lavorava da circa 5 anni. Stefano, Maria, Rosy, Paola, Jleana, Sofia, Isabella, Sorina, Mara, Romina, Vincenzo, Elvira, Alessio, Marco, Maya, Annalisa, Flavia, Daniela, Andrea , Ester, Giulia , Khadijia, Ihoana, Adriana, Anjeza, Rosalba, Linda, Maria, Stefano, Teresa, Rosalba, Alessio, Lara , Michela, Olga e Giorgia: dal primo all’ultimo collega, per tutti la ’Manu’, così la chiamavano, era una persona "di Grandissima umiltà, nonostante l’enorme spessore professionale. Non si fermava mai quando un paziente aveva bisogno, arrivando a trascurare persino le pause". Un lutto "per tutti noi – ha aggiunto ieri il sindaco Panieri – perché Emanuela è sempre stata impegnata nel prendersi cura degli ammalati, di chi soffre, di chi ha più bisogno", Manu, insomma, non si tirava mai indietro da quello che era il suo lavoro. Libera da "ogni lamentela – proseguono i colleghi –, non esitava nemmeno, a bisogno, a fare i doppi turni: era una che rispondeva con i fatti". Una notizia che ha scosso tutti la sua morte, provocata dal virus che da quasi un anno sta tenendo in scacco l’umanità intera. Una delle ultime vittime della pandemia fra i sanitari, che fa ancora più male, forse per la giovane età, forse per la grande generosità d’animo, di una persona che ha dedicato la sua vita agli altri. Il funerale, con partenza dalle 9,30 dalla camera mortuaria, si terrà martedì mattina nella chiesa di Linaro. L’ultimo saluto, come ricorda un collega in una poesia scritta per lei alla ’Maestra d’umiltà e servizio’.