
Angela Maria Gidaro, sovrintendente della Fondazione Accademia
"È una grande soddisfazione. Dopo anni di semina, si raccolgono i frutti". Con queste parole, Angela Maria Gidaro, sovrintendente della Fondazione Accademia Internazionale di Imola "Incontri col Maestro", commenta la vittoria dell’Accademia nel bando 2025 di "Italia Patria della Bellezza". Tra le oltre 200 candidature, solo 26 sono risultate vincitrici. E l’Accademia è una delle tre istituzioni (insieme al Museo del Presente Giovanni Falcone Paolo Borsellino e al progetto Barch Art) che ha ricevuto il premio in denaro di 20.000 euro.
Gidaro, come si sente ad avere un tale riconoscimento? "Ho il cuore che esplode. L’entusiasmo è per l’Accademia e per l’opera di sensibilizzazione al valore del patrimonio della musica classica in cui si è posizionata, declinato in un sistema di educazione di altissima serietà e qualità".
Come mai avete partecipato a questo bando? "Perché il presidente, Maurizio di Robilant, è un nome grandissimo nel branding e nella valorizzazione del made in Italy. La Fondazione ’Italia Patria della Bellezza’ punta a valorizzare progetti laddove la bellezza, in ogni sua forma, ha un impatto sociale nel nostro Paese. Le 200 candidature erano progetti che comprendevano davvero molteplici situazioni, dai musei a programmi di educazione e formazione, dalla cura del paesaggio alle attività culturali e artistiche. Insomma, parliamo di bellezza declinata in molte forme espressive. Siamo particolarmente orgogliosi perché i premi in denaro erano solo tre, e siamo tra i tre candidati che lo hanno vinto, a sostegno dell’attività istituzionale, mentre altri 23 soggetti hanno ottenuto un sostegno diretto in consulenza per la comunicazione".
Che significato ha questo premio? "Per sua natura è un premio che ci consente di investire nel potenziamento della comunicazione. Tutto ciò, nell’ottica di inserirsi in un canale qualificato che ci consente di fare un po’ di upgrade nei termini di comunicazione del valore che per noi ha l’Accademia. Un modo per portare in alto il valore della formazione dell’Accademia e degli enti che ci sostengono come il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio".
Per il bando avete candidato ’Imola Summer Music Festival’. Che valore ha questo progetto per l’Accademia? "Racchiude la visione della nostra attività, che è unire l’altissima formazione alla scena, al palco, per colmare quel gap tra la classe e il palcoscenico. Nelle quattro mura di una camera si può suonare benissimo, ma l’assenza della performance non completa la formazione. Si può dire che rappresenti una summa di quella che è l’attività svolta quotidianamente in Accademia".
Come viene percepito oggi un giovane che decide di investire nel campo della musica classica? "Per me è un eroe. È un campo complesso; oggi, però, vedo un’opportunità più grande rispetto a ieri, grazie al fatto che il mondo è diventato un po’ più piccolo e si può riuscire a inserirsi in mercati stranieri, viaggiare, avere accessi più immediati. La costante che è rimasta è quella della qualità e speriamo che i nostri allievi continuino ad appartenere a una comunità che tende all’altissima qualità, inserendo Imola in un contesto che coinvolge tutto il mondo".
Francesca Pradelli