Rocca sforzesca Ecco il piano

L’assessore Gambi: "Appalto entro settembre 2023. Ora avanti con la progettazione". Pronti 5 milioni

Migration

I prossimi mesi sono dedicati alla progettazione. Entro settembre 2023, invece, è fissato il termine ultimo per l’affidamento dei lavori. Infine, a partire probabilmente dall’autunno del prossimo anno, è atteso il via libera a un maxi-restauro (sul tavolo ci sono cinque milioni di cui buona parte in arrivo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza) atteso da cinquant’anni. Eccola la tabella di marcia per riportare all’antico splendore la Rocca sforzesca. A stilarla, durante la commissione consiliare dedicata al Documento unico di programmazione 2022 messo a punto nei giorni scorsi dalla Giunta, è l’assessore Giacomo Gambi.

"La seconda parte dell’anno sarà dedicata alla progettazione – spiega in commissione consiliare il titolare della Cultura nella Giunta del sindaco Marco Panieri –. Ci sono a disposizione 4,2 milioni dal governo più 800mila euro tra Comune e privati. Entro la fine del terzo trimestre del 2023 devono essere appaltati i lavori. Ora dobbiamo chiederci quale Rocca vogliamo nei prossimi cinquant’anni e oltre, visto che gli ultimi lavori di ripristino che l’hanno resa museo risalgono agli anni Settanta".

Nel dettaglio, le operazioni riguarderanno ‘Restauro, risanamento conservativo, recupero e adeguamenti normativi’ del monumento simbolo della città. I cantieri interesseranno la riqualificazione delle aree esterne, dei cortili e degli spazi interni. Previsto inoltre il rifacimento del tetto; il restauro dei camminamenti superiori e delle murature esterne.

In attesa dell’inizio dei lavori, Gambi anticipa un piano, dalla portata decisamente più contenuta, per un progetto di digitalizzazione alla base del mastio dedicato alla genesi della città. "La Rocca è il monumento più visitato di Imola, ma non ne racconta la storia – osserva l’assessore –. Uno entra e viene proiettato nella fortezza e nel come questa si sia evoluta negli anni. Stiamo invece pensando a un passaggio digitale sulla nascita della città e su come la Rocca si sia inserita in tale percorso. Un’anteprima del percorso della visita, che si collega a sua volta con Palazzo Tozzoni e il museo San Domenico".

Enrico Agnessi