Rossi: "Picco vicino, ma regole da cambiare"

Il direttore dell’Ausl apre a un allentamento delle misure di isolamento per i positivi. "Bastano cinque giorni. Sanitari al lavoro con la Ffp2"

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L’ondata Omicron 5 continua a crescere di intensità, "anche se l’incremento dei casi nelle ultime due settimane (+30% e +25%) risulta meno marcato rispetto a quelle precedenti (+40% e +69%)". Lo sottolinea nel report del martedì sull’andamento della pandemia il direttore generale dell’Ausl, Andrea Rossi, che parla di "segnale di avvicinamento al picco" e apre a un allentamento delle misure di isolamento per i positivi. Aumenta l’occupazione dei posti letto ordinari, per quanto "con una intensità molto inferiore a quella dei casi incidenti (5%)", ricostruisce Rossi. E avverte: "Oggi i ricoveri sono 10 volte quelli di un anno fa, restando comunque al di sotto della soglia di allarme". Ora in corsia si sono trovano soprattutto anziani (età mediana 83 anni), con infezione Covid "sovrapposta a gravi malattie croniche". Inoltre, nel 50% dei casi il ricovero avviene per motivi diversi dal Covid. Ecco perché, nelle parole del dg dell’Ausl, serve un cambio di marcia, dal momento che "le attuali varianti circolanti non si possono arrestare" e "il tracciamento è diventato un inutile esercizio di stile (il virus corre troppo)". Cosa fare, allora? "È importante concentrare l’attenzione e la protezione di anziani e vulnerabili", raccomanda Rossi, che chiede di ampliare la platea della quarta dose ("L’attuale vaccino non è affatto superato, impedisce le manifestazioni più gravi della malattia") e di utilizzare precauzioni barriera e antivirali quando indicati. Meglio evitare, però, di lasciare andare indisturbato il virus. "È ancora troppo presto, si rischierebbe di pagare un prezzo non sostenibile in termini di decessi e di ricoveri ospedalieri – prosegue Rossi –. Ormai è chiaro che questo virus non ci abbandonerà, ma è evidente che i suoi effetti si stanno attenuando".

La vera sfida è trovare un "compromesso fra il rischio di lasciare in giro individui contagiosi e quello di doverci privare del lavoro di troppe persone per un eccesso di precauzione". Le proposte del dg dell’Ausl: ridurre la durata dell’isolamento da 7 a 5 giorni ("uscendone senza bisogno del test") e "iniziare a ragionare" sulla possibilità che i lavoratori dei servizi essenziali (tra i quali quelli della sanità), se asintomatici, possano comunque prestare servizio indossando sempre le Ffp2. Infine, per quanto riguarda la quarantena degli asintomatici, "è ancora troppo presto per abbandonarla, ma se prosegue l’attenuazione del virus da una parte e la protezione dei fragili dall’altra – conclude Rossi – non ci siamo molto lontani".