Bici ancora nel mirino dei furfanti, oggi come ieri, le due ruote non passano mai di moda tra i ladri. Il terreno di caccia? Parcheggi, rastrelliere o ogni angolo buono per posteggiare i mezzi. Qualcuno la fa franca, altri no: grazie alle telecamere di sorveglianza sono finiti dei guai due ’specialisti’ del furto di biciclette, ripresi proprio mentre armeggiavano intorno alla due ruote di una signora.  La vittima è una donna, derubata del proprio mezzo mentre era in fila alle poste di via Orsini. Dopo la denuncia, gli agenti agli ordini del dirigente del commissariato di polizia, Luciano Di Prisco, passano al setaccio tutte le telecamere di sicurezza della zona. In questo caso a immortalare il furto è proprio un occhio elettronico all’interno dell’ufficio postale. Grazie alla videosorveglianza di Imola è stato quindi ricostruito tutto il tragitto della bici rubata, che si interrompe alla stazione ferroviaria dove viene caricata su un treno, con ogni probabilità per essere rivenduta altrove. E dalle immagini spunta un volto conosciuto: un pakistano di 37 anni senza fissa dimora, già sottoposto a un obbligo di firma dagli uffici del commissariato. L’uomo, in estate, si era macchiato di rapina, spintonando un addetto dopo aver rubato merce da un supermercato. In seguito, sempre grazie alle immagini, gli uomini della polizia riescono a identificare anche il complice, un tunisino di 33 anni, trovato davanti alla stazione dei treni. Quest’ultimo, con non poche difficoltà, viene quindi portato in commissariato dagli agenti.  I due predoni di biciclette vengono quindi denunciati per furto aggravato in concorso. Entrambi avevano alle spalle ricerche di rintraccio da parte della polizia municipale per altri furti di biciclette. In particolare, il 33enne – anche lui senza fissa dimora – ha fatto richiesta di asilo politico. g. t.

Cronaca

Bici ancora nel mirino dei furfanti, oggi come ieri, le due ruote non passano mai di moda tra i ladri. Il terreno di caccia? Parcheggi, rastrelliere o ogni angolo buono per posteggiare i mezzi. Qualcuno la fa franca, altri no: grazie alle telecamere di sorveglianza sono finiti dei guai due ’specialisti’ del furto di biciclette, ripresi proprio mentre armeggiavano intorno alla due ruote di una signora. 
La vittima è una donna, derubata del proprio mezzo mentre era in fila alle poste di via Orsini. Dopo la denuncia, gli agenti agli ordini del dirigente del commissariato di polizia, Luciano Di Prisco, passano al setaccio tutte le telecamere di sicurezza della zona. In questo caso a immortalare il furto è proprio un occhio elettronico all’interno dell’ufficio postale. Grazie alla videosorveglianza di Imola è stato quindi ricostruito tutto il tragitto della bici rubata, che si interrompe alla stazione ferroviaria dove viene caricata su un treno, con ogni probabilità per essere rivenduta altrove.
E dalle immagini spunta un volto conosciuto: un pakistano di 37 anni senza fissa dimora, già sottoposto a un obbligo di firma dagli uffici del commissariato. L’uomo, in estate, si era macchiato di rapina, spintonando un addetto dopo aver rubato merce da un supermercato.
In seguito, sempre grazie alle immagini, gli uomini della polizia riescono a identificare anche il complice, un tunisino di 33 anni, trovato davanti alla stazione dei treni. Quest’ultimo, con non poche difficoltà, viene quindi portato in commissariato dagli agenti. 
I due predoni di biciclette vengono quindi denunciati per furto aggravato in concorso. Entrambi avevano alle spalle ricerche di rintraccio da parte della polizia municipale per altri furti di biciclette. In particolare, il 33enne – anche lui senza fissa dimora – ha fatto richiesta di asilo politico.
g. t.

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