Coronavirus, il primario. "Un tampone corretto dev’essere fatto così"

Il professor Tasca, primario di Otorinolaringoiatria, spiega come eseguire nel naso il test che serve a scovare i positivi e i falsi negativi

Il professor Tasca mostra un tampone nasofaringeo corretto

Il professor Tasca mostra un tampone nasofaringeo corretto

Imola, 24 maggio 2020 - Il problema dei falsi negativi esiste. Il tampone nasofaringeo è a oggi l’unico strumento (insieme all’orofaringeo) di diagnosi per i positivi o negativi al covid-19 e le modalità con cui viene eseguito incidono sul margine di errore.

A fare luce sulle problematiche e a spiegare con chiarezza come effettuare il tampone nasale correttamente è Ignazio Tasca, primario di otorinolaringoiatria. Professor Tasca, lei ha pubblicato un video su Facebook, anche tradotto in inglese, su come deve essere eseguito correttamente il tampone rinofaringeo. Perché?

"Innanzitutto tengo a precisare che non sono un epidemiologo e pertanto non sono qui a dire niente sull’incidenza e la causa dei falsi negativi. Leggendo il rapporto Isscovid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, dove comparivano raccomandazioni su come eseguire il tampone nasale, da otorinolaringoiatra ho avuto molto da eccepire non solo su quanto scritto, entrare nel naso per circa 2,5 cm, ma anche sul disegno che hanno allegato: il bastoncino, nella loro figura, va verso l’alto mentre invece bisogna farlo andare in fondo, a impattare e fermarsi contro il rinofaringe. Per questi motivi, ho deciso di spiegarlo una volta per tutte". Qual è la corretta procedura di esecuzione del tampone? "È molto importante che venga eseguito nel migliore dei modi. Intanto, la manovra di norma è indolore, provoca appena un po’ di prurito nasale. Si procede introducendo nel pavimento della fossa nasale un bastoncino, che gradualmente arriva in profondità, nel rinofaringe, entrando di almeno 7/9 cm, in base alle caratteristiche anatomiche dell’individuo in esame. Quando si sente il bastoncino che si ferma contro questo muro, appunto il rinofaringe, a quel punto si ruota il bastoncino, in modo da raccogliere il muco, impregnato di germi e batteri virus e quant’altro. Tutto questo procedimento ci permette un prelievo selezionato e mirato di tutto il materiale che, in base a quella che è la fisiologia nasale, si è raccolto nel rinofaringe. Poi, il tampone viene conservato in una provetta sterile e mandato nel laboratorio analisi".

Qual è dunque il tampone scorretto? "Un tampone scorretto è quello che viene fatto nella parte anteriore del naso e non va a toccare il tessuto che si trova nel rinofaringe". Quanto è importante la competenza di chi esegue il tampone? "Dovrebbe intanto essere fatto da persone pertinenti: gli otorinolaringoiatri o figure professionali da loro preparate, perché altre figure, ad esempio un chirurgo generale, hanno una dimestichezza a esplorare altre cavità, come per l’esplorazione rettale per scoprire delle emorroidi o tumori rettali. Non il naso". Qual è il suo appello? "Sarebbe opportuno lasciar eseguire i tamponi alle persone che hanno la giusta formazione per farli. Così avremmo molte più certezze di eseguire un corretto tampone rinofaringeo".