Tre metri d’acqua nei campi Agricoltura in ginocchio Il sindaco a Spazzate "Al lavoro per la normalità"

A Sesto l’azienda di Daria Costa non raccoglierà niente: "E la melma è un guaio enorme". Il fango fuoriuscito dal Sillaro lascerà uno strato che renderà impermeabili i terreni".

Tre metri d’acqua nei campi  Agricoltura in ginocchio  Il sindaco a Spazzate  "Al lavoro per la normalità"

Tre metri d’acqua nei campi Agricoltura in ginocchio Il sindaco a Spazzate "Al lavoro per la normalità"

Inizia la conta dei danni per le imprese agricole del territorio dopo il passaggio dell’ondata eccezionale di maltempo che ha ridotto i campi coltivati della bassa imolese a gigantesche piscine a cielo aperto.

Un quadro desolante che all’altezza di Sesto Imolese, in quella via Ladello incastonata nel bacino Ladello-Correcchio gestito dalla Bonifica Renana, ha messo in ginocchio anche l’azienda Daria Costa e la società agricola Mugnaini. Due realtà associate a Confagricoltura Bologna che, sommate tra loro, contano oltre 100 ettari di terreno seminati a cipolle e a grano duro.

"Questo è uno dei punti più bassi dell’intero bacino. Nei miei campi, a distanza di qualche giorno dall’alluvione, ci sono ancora tre metri d’acqua – racconta sconsolata Daria Costa, titolare dell’omonima attività rurale –. Non ho idea di quando la situazione potrà tornare alla normalità. I raccolti sono completamente distrutti, ma il vero problema riguarda il futuro".

Già, in ballo ci sono i delicati equilibri di un’agricoltura ormai allo stremo al cospetto di quei cambiamenti climatici che veicolano fenomeni naturali sempre più estremi. "La persistenza di acqua di fiume sporca sui terreni sfocia nel deposito significativi di limo e melma – continua –. Uno strato che impedisce alla terra il contatto con l’aria ed alimenta una letale asfissia. Senza considerare i possibili inquinanti presenti nel liquido che ora galleggiano sul manto coltivato".

Con un’amara considerazione: "Sarà impossibile, almeno nell’arco di una stagione, ripristinare le condizioni ideali di fertilità – aggiunge la Costa –. In tanti anni non avevo mai visto una cosa del genere. In passato abbiamo avuto, al massimo, problemi per un paio di giorni. Piaghe contenute dalle pompe di sollevamento dell’impianto pluvi-irriguo del Correcchio e da quelle private". Ma questa volta qualcosa è andato storto: "Le pompe sono andate in tilt perché il livello dell’acqua ha sommerso i quadri elettrici che le governano. Addio, quindi, all’opzione di sgombero con tracimazioni – sottolinea –. Inutile, in queste condizioni, sperare anche nell’azione di dispersione per gravità".

Capitolo responsabilità. "Non voglio lanciare accuse, ma manca un’adeguata campagna di prevenzione e di mirata progettazione per limitare questi disastri – specifica la donna –. Si continuano a mettere delle pezze e questi sono i risultati. Tardiva, perché attivata ben 13 ore dopo la rottura dell’argine del Sillaro, l’apertura della botola per far defluire le acque di piena nel Canale Emiliano-Romagnolo. Una scelta adottata più volte, con effetti positivi, in passato".

Ma non è tutto. "La lista dei danneggiamenti comprende anche un fabbricato rurale di servizio, non abitato, ancora sommerso da un metro e mezzo d’acqua – conclude la Costa –. Serviranno settimane per quantificare con raziocinio i disagi. Non dimentichiamo il rischio di frane nei fossi di scolo, le strade da recuperare ed i detriti sparsi ovunque. Mi piacerebbe, poi, fare analizzare un bicchiere di questo liquido per capire quanti inquinanti impregnano il mio terreno".

Nel frattempo, anche ieri il sindaco Marco Panieri si è recato a Spazzate Sassatelli, una delle frazioni più colpite, per dare informazioni alla popolazione e verificare le condizioni della zona. Nel pomeriggio, il primo cittadino ha poi effettuato un ulteriore sorvolo del territorio imolese, accompagnato dai vigili del fuoco, per verificare lo stato delle cose.

"Inizia la gestione dell’emergenza sul medio periodo per il ritorno alla normalità – dichiara a fine giornata il primo cittadino –. Proseguono i lavori sull’argine del Sillaro, già richiuso nella serata di giovedì, che continuano anche ora a ritmo incessante. Migliora la situazione su via Ladello e nel cimitero. Ho verificato personalmente insieme a vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e ai volontari della protezione civile le case interessate su via Cardinala". Da oggi, sarà inoltre presente un gazebo informativo della protezione civile nel centro di Spazzate Sassatelli. Fornirà informazioni su vari aspetti quali ritiro dei rifiuti, situazione elettricità, gas e fognature. Sempre da oggi saranno in azione i 60 volontari della protezione civile del Veneto, che hanno raggiunto la città giovedì, per iniziare a ripulire le abitazioni nella prima trentina di case individuate come accessibili, rispetto al livello dell’acqua, di cui alcune a Sasso Morelli e la maggior parte localizzate a Spazzate Sassatelli. A oggi sono stati recuperati armi, medicinali, beni di prima necessità e animali. "L’invito è sempre quello di attenersi alle disposizioni delle autorità, per evitare disordini o tentativi di sciacallaggio", avvertono dal Municipio, spiegando che resta sempre a disposizione il centro operativo comunale al numero di telefono 054202555. Per quanto riguarda la viabilità, fino a ieri sera le strade comunali chiuse erano via Cardinala (nel tratto compreso tra via Merlo e via Rampina) e via Benelli, in entrambi i casi per allagamento a seguito della rottura arginale del fiume Sillaro. È stata invece parzialmente riaperta via Ladello, per consentire al Genio dell’esercito di operare con una pompa di aspirazione. Quanto alle provinciali, nel circondario ieri sono state riaperte la 29 Medicina- Sant’Antonio di Quaderna e la 51 Medicina- Bivio Selice, entrambe chiuse nei giorni scorsi a causa delle forti piogge che avevano creato smottamenti e diversi danni.

Il vescovo Giovanni Mosciatti esprime "la propria vicinanza nella preghiera a tutte le comunità del territorio colpite dall’eccezionale maltempo". Sette persone residenti nelle zone più colpite tra Spazzate, Villa Serraglio e Conselice sono state ospite nella canonica della parrocchia.

Medicina

Ieri pomeriggio i cittadini residenti in via dell’Olmo hanno potuto fare rientro nelle proprie abitazioni: gli edifici non hanno subito danni. Confermata la chiusura del ponte di via Massarolo a Fiorentina e bloccata la fuoriuscita di acqua dal Gaiana e dal Quaderna. "Continuiamo a lavorare per ripristinare la zona e permettere a tutti i cittadini di via Gaiana di tornare quanto prima delle loro abitazioni – informa il Comune – Rimangono quindi 23 le persone fuori casa, rispetto alle 33 iniziali" Per segnalazioni, il Coc risponde ai numeri 051 857395 e 051 6979331.

Marco Principini