ENRICO AGNESSI
Cronaca

Un incubo lungo 20 anni. Dalla lettera di Bernie al benservito via social

Nel 2006 l’addio del Circus, poi la svolta nel 2020 in piena pandemia. Dopo il drammatico maggio dell’alluvione, il record di pubblico quest’anno.

La corsa del 2006 si chiuse con la vittoria del grande Michael Schumacher Poi anni di buio senza la F1

La corsa del 2006 si chiuse con la vittoria del grande Michael Schumacher Poi anni di buio senza la F1

Dai corridoi del Palazzo, per tutta la giornata di ieri, è filtrato un solo mantra: non è finita. Ovvero: stavolta, con la Formula 1, non è come nel 2006. Salto indietro veloce di quasi quattro lustri: il sindaco di Imola è il compianto Massimo Marchignoli, che riceve dalle mani dell’amico Bernie Ecclestone, allora patron del Circus, una lettera più amara del cappuccino che sta bevendo: "Dear Massimo, I am sorry that we have lost Imola" ("Caro Massimo, mi dispiace ma abbiamo perso Imola").

L’Autodromo dice addio alla sua F1. È un’epoca in cui il Circus non è più tutto passione per i motori, come negli anni Ottanta, ma non è nemmeno l’attuale show planetario alimentato dai petroldollari. Tra il 2006 e oggi, che l’esclusione dell’Enzo e Dino Ferrari arriva (per mano dell’imolese Stefano Domenicali) con un calendario annunciato via social, c’è una storia faticosa per un circuito passato dal punto più basso della propria storia con la demolizione dei box alla resurrezione.

Una storia nella quale il sindaco Marco Panieri, che nel 2026 correrà per tenersi la fascia tricolore, è letteralmente cresciuto. E che per questo non vuole rivivere 20 anni dopo. Tempi lontani dai riflettori, quelli senza la F1, caratterizzati da gestioni economiche difficili. Il cambio di passo nel 2012, quando l’Autodromo sale sulle spalle larghe del Con.Ami e il controllo diventa totalmente pubblico al pari degli investimenti per ammodernare l’impianto. Poi anni di lenta crescita, che nel frattempo riportano in riva al Santerno i grandi concerti estivi, scomparsi pure loro nel 2006 assieme all’Heineken Jammin’ Festival. Nel 2020, la svolta: in piena pandemia, l’allora presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense, alza il telefono e convince i vertici della F1 a correre (a porte chiuse) in riva al Santerno. Sembra una gara-spot, giusto per salvare il Mondiale a corto di Gp; ma pochi mesi dopo ne arriva un’altra.

A quel punto, con il Governo Draghi, ecco il contratto pluriennale che grazie a un forte investimento pubblico consente al Circus di piazzare le tende in città fino al 2025. Una prima edizione a porte aperte che va così così, nel 2022; poi il dramma alluvione (i buoni propositi di recuperare il prossimo anno la gara annullata che fine hanno fatto?), la grande ripartenza del 2024 e infine le oltre 240mila presenze di maggio.

Enrico Agnessi