"Vallata, così i sentieri rischiano di sparire"

Magnani e il gruppo Enduro chiedono più gioco di squadra al Cai: "Senza di noi molti percorsi finirebbero per diventare impercorribili"

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di Mattia Grandi

Riflettori puntati sulle condizioni dei sentieri della Vallata in un’estate caratterizzata dal boom di presenze sui crinali. Uno dei risvolti della pandemia con il proliferare dei flussi turistici di prossimità e la riscoperta del patrimonio naturalistico locale. Specie con la novità delle mountain bike elettro assistite. Alessandro Magnani di Enduro Motor Valley, realtà da tempo impegnata nella tutela e salvaguardia dei nostri sentieri, qual è la situazione generale dei tracciati?

"La manutenzione è lasciata all’iniziativa dei singoli o di pochi gruppi organizzati come il nostro. Siamo tra i più strutturati con ormai 10 anni di attività regolare. Un’analisi in continua evoluzione e condizionata dagli eventi climatici che negli ultimi giorni, a causa di temporali e forti venti, registra alcuni tratti sbarrati da alberi crollati".

Dove concentrate la vostra operatività?

"Da diversi anni non ci prendiamo più cura dei sentieri carrabili auspicandone la cura manutentiva da parte di chi li frequenta con mezzi 4x4 e trattori. Ci indirizziamo sui sentieri secondari, sconosciuti ai più, con l’obiettivo di mantenerli percorribili e non perderne la traccia che spesso ha radici storiche".

I vertici territoriali del Cai hanno evidenziato alla Regione qualche criticità sulla materia.

"Hanno fatto bene a sottolineare il valore del nostro patrimonio sentieristico. Una caduta di stile, però, il fatto di addossare sempre la colpa del deperimento dei percorsi a chi pratica l’escursionismo in moto".

Perché?

"I dirigenti del Cai dovrebbero prendere esempio da alcuni loro soci imolesi che sono tra i nostri volontari più assidui. Se la volontà è quella di frequentare il cuore pulsante delle nostre colline, piuttosto che i soliti sentieri di crinale, e prendersene cura, la soluzione migliore è collaborare con noi enduristi".

Si parla di legislazione tematica obsoleta.

"Non è così, la nostra legge regionale sulla sentieristica è del 2013. Non piace al Cai perché non vieta il transito ai mezzi motorizzati. Se questo dovesse accadere, un gran numero di sentieri non più frequentati e mantenuti sparirebbero dalla nostra vallata come in altre aree dell’Emilia-Romagna dove si muove attivamente il Comitato Escursione su Ruote del quale facciamo parte".

Intanto voi non vi fermate.

"Abbiamo programmato il ripristino di sentieri attigui a due rii approfittando della ridotta portata d’acqua e del clima più fresco dei fondovalle ombreggiati. I nostri ultimi interventi li abbiamo dedicati a riaprire i sentieri per Ca’ Bigoncio in zona di Valmaggiore".