"Vogliamo ancora del buon calcio"

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di Mattia Grandi

Dal binomio Poggi–Spagnoli ad Antonio De Sarlo. Il nuovo corso societario dell’Imolese Calcio 1919, che ha preso il via nei giorni scorsi con la presentazione del nuovo tecnico Gaetano Fontana e la conferma del direttore generale Marco Montanari, tiene banco tra le chiacchiere dei tifosi sotto l’Orologio. "Per diversi motivi si è chiuso un capitolo – commenta Roberto Amorati, presidente dell’Imolese Club Ci Siamo Sempre –. Una decisione sicuramente influenzata anche dal feeling mai sbocciato con i vari rappresentanti dell’amministrazione comunale che si sono succeduti".

Tempo di bilanci. "Spagnoli ha fatto benissimo sulle rive del Santerno investendo capitali importanti – continua –. Sarebbero servite, forse, più energie per aprire la realtà rossoblù alla città".

Sul nuovo che avanza, Amorati ha le idee chiare: "Era l’unica soluzione per restare nel professionismo ed evitare una lenta agonia al ribasso – conclude –. Ad Imola il calcio interessa il giusto. Ho tanta fiducia e spero in un pronto ritorno del pubblico allo stadio, Covid permettendo".

Sulla stessa lunghezza d’onda il tesoriere del sodalizio dei tifosi, Luca Salvadori: "La voce di un passaggio del testimone era nell’aria da tempo ma non avrei mai immaginato una trattativa con queste tempistiche lampo – spiega –. Saranno le scelte di mercato ed il campo a darci la misura del lavoro della nuova società".

Poi, un paio di interessanti considerazioni. "Contento per la permanenza dei dipendenti, soprattutto del dg Montanari a fare da garante sulla continuità del progetto Imolese – conclude–. Per la sostenibilità delle società professionistiche sono importanti gli investimenti sul territorio ed andrebbe rispolverato quel famoso progetto di realizzazione dello stadio al Bacchilega". Qualche perplessità in più per Giuseppe Bertozzi, tifoso ed abbonato: "E’ stato un passaggio di consegne molto veloce per una squadra che ha una storia centenaria, un patrimonio umano significativo nel florido settore giovanile ed un centro tecnico invidiato da compagini di categoria superiore – argomenta –. Spero che la nuova dirigenza prosegua nell’opera di valorizzazione di queste risorse con il supporto della tifoseria. Sono tempi duri anche nel mondo del calcio, ci sono piazze blasonate che rischiano di non iscriversi al torneo".

Tessera per l’ingresso allo stadio rinnovata con costanza nel tempo anche per Claudio Ghini: "Non ho la presunzione di giudicare i nuovi arrivati soltanto sulla base di voci ma attendo di vederli all’opera per esprimere un parere – precisa –. La coppia Poggi e Spagnoli ha garantito all’Imolese un posto tra i professionisti e del buon calcio per otto anni. L’obiettivo è quello di mantenere intatte entrambe le cose". Sul fronte ultras, il gruppo Irriducibili ha manifestato con uno striscione ed una nota sui social il proprio pensiero. "Siamo e saremo vigili nel seguire gli sviluppi societari – riporta lo scritto –. Pronti a presenziare appena ce ne sarà l’occasione per capire le intenzioni chiare della proprietà e per fare le nostre valutazioni".