Addio a Bramucci, una vita nell’imprenditoria

Rosanna Bramucci, figlia di Celestino Bramucci, imprenditore nel settore calzaturiero, è scomparsa a 90 anni. Il marito Alberto Ripari ha ampliato l'azienda, ancora attiva. I funerali si terranno oggi. La famiglia ha contribuito allo sviluppo industriale e balneare di Civitanova.

Addio a Bramucci, una vita nell’imprenditoria

Addio a Bramucci, una vita nell’imprenditoria

Ieri, all’età di 90 anni, è venuta a mancare Rosanna Bramucci, figlia di Celestino Bramucci, uno dei primissimi imprenditori civitanovesi nel settore calzaturiero e poi moglie di Alberto Ripari (scomparso qualche anno fa), che ha proseguito ed ampliato l’azienda, tuttora operante nella Zona industriale A. I funerali si terranno oggi alle 15,30, nellaparrocchia San Gabriele. La signora Bramucci, vedova Ripari, è stata una signora sempre elegante, riservata, cordiale con tutti, premurosa con il marito Alberto, i figli Ketty, Fanny, Rodolfo e Pieralberto ed i suoi nipoti. Il papà Celestino, originario di Ancona, nel 1934 ha fondato il "Tacchificio Cebra", un’attività produttiva considerata "geniale" nel ricordo di Ricciotti Fucchi, citando uno scritto del ‘39 del cronista Giacomo Ciamberlani. Lo stesso Bramucci ideò delle macchine per l’innovazione della produzione di tacchi, che prima della guerra e fino agli anni sessanta erano realizzati in legno. Nello stabilimento Ciamberlani aveva notato tavole di ontano e di tiglio, per realizzare anche zoccoli da donna verniciati o laccati, effetto finto cuoio o finto sughero, prodotto tipico della Sardegna, che allora si trovava sul mercato in quantità assai scarse. Con l’arrivo della plastica c’è stato un vero scatto in avanti nella produzione, sia a livello qualitativo che quantitativo. La fabbrica negli anni settanta-ottanta-novanta ha operato a San Marone in via Guerrazzi, vicino all’odierno Parco verde Baden Powell. Il marito di Rosanna, Alberto Ripari, dopo aver affiancato Celestino ha sviluppato con rigore metodologico il tacchificio, inserendo a sua volta i figli maschi. Successivamente l’attività operativa è stata trasferita nella Zona Industriale A. Ricordiamo altresì che la famiglia di Alberto ha fondato due stabilimenti balneari sul lungomare sud, il primo di fronte alla Gioventù Italiana, l’altro "Solemar" aperto e gestito per decenni dal fratello Pasqualino.

Ennio Ercoli