CronacaApp Immuni, come funziona. Domande e risposte

App Immuni, come funziona. Domande e risposte

L’esperto dell’Area Vasta: alert per chi è entrato in contatto con un positivo. "Nessun rischio per la privacy, il sistema ci aiuterà a combattere il virus"

Una schermata di Immuni, la app per il tracciamento del coronavirus (Ansa)

Una schermata di Immuni, la app per il tracciamento del coronavirus (Ansa)

Macerata, 3 giugno 2020 - Da oggi si potrà scaricare l’app Immuni per cercare di monitorare la presenza e la diffusione del Covid-19 nel nostro Paese. Le Marche sono una delle regioni pilota (le altre sono Abruzzo, Liguria e Puglia), nelle quali l’app sarà operativa in fase sperimentale per mettere a punto le procedure di introduzione in Italia. Alberto Tibaldi (nella foto sotto), responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3, che cos’è l’app Immuni? "Immuni è un’app creata per aiutarci a combattere l’epidemia di Covid-19. Attraverso la tecnologia si avvertono gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici. Nessuno conoscerà i nostri dati personali, né saprà dove siamo o cosa facciamo. L’app, però, potrà informarci subito se siamo entrati in contatto con una persona positiva, permettendoci dunque di seguire tutti i percorsi di sicurezza sanitaria".

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Come funziona concretamente? "Se si incontrano due persone con telefonino, i due apparecchi vicini si scambiano un codice alfanumerico, il cosiddetto identificativo anonimo. Questi codici non permettono di risalire all’identità dell’utente. Lo scambio è bidirezionale. Ogni smartphone invia il proprio codice e riceve i codici degli smartphone nelle vicinanze, salvandoli anche nella propria memoria".

A questo punto che cosa succede? "A chi si è trovato in contattato con una persona risultata positivo al virus, l’app invia una notifica, che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato. Così può isolarsi per evitare di contagiare altre persone. Non solo. Nello stesso tempo, essendo informato tempestivamente, può mettersi subito in contatto con il proprio medico di medicina generale e ridurre così il rischio per complicanze".