Blitz in negozio: i conti degli Orazi sotto la lente

Il giallo della vigilia: la Finanza esamina i documenti della rivendita di autoricambi gestita dal marito e dalla figlia di Rosina Carsetti

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di Paola Pagnanelli

Accusati di omicidio, i familiari di Rosina tornano in televisione, per ribadire che in casa loro è entrato un bandito la sera della vigilia di Natale, e che la 78enne aveva un "carattere particolare", che "non aveva mai fatto la nonna", e che dal marito "aveva avuto sempre tutto". La procura sta completando gli accertamenti sulla morte di Rosina Carsetti. Ieri anche la guardia di finanza ha fatto un controllo nella rivendita di ricambi dove lavorano Enrico Orazi e la figlia Arianna, per alcune indagini mirate sui conti disposte dal procuratore capo Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi.

Per altro, nell’intervista andata in onda ieri nella trasmissione "Quarto grado", che tra gli ospiti ha Alessandro Meluzzi, tra le altre cose sedicente vescovo della chiesa ortodossa, Arianna ha fatto sapere che negli ultimi tempi Enea, suo figlio, anche lui indagato per omicidio, aveva meno tempo da trascorrere con la nonna perché stavano trattando "l’acquisto di una azienda, una pizzeria al taglio". Arianna ha comunque assicurato che i rapporti tra sua madre e suo figlio erano buoni, sebbene Rosina non avesse "mai fatto la nonna. Affetto c’era sì, ma nei limiti del tempo che avevamo. I tempi erano complicati". "La procura non mi sembra che stia perseguendo altre strade – ha commentato l’avvocato difensore Andrea Netti –. L’iscrizione come indagati non significa essere colpevoli, è un atto dovuto, ma la sensazione è che ci siamo fermati un po’ lì. Quanto al fatto che Rosi fosse andata al centro anti violenza, parlando in maniera rispettosa di una donna che non c’è più possiamo dire che lei aveva un carattere particolare, tendeva all’esagerazione, all’ostentazione". Arianna ha anche spiegato che la mamma era "ansiosa, sempre agitata". Per questo nella borsa di sua figlia c’era una confezione di uno psicofarmaco: sarebbe stato di Rosina, e Arianna lo avrebbe tenuto per buttarlo in farmacia al momento di ricomprarlo. Enrico Orazi ha negato che qualcuno avesse potuto farle del male. "Perché avrei dovuto? Nessuno di noi le ha fatto niente, era sempre la madre, per me era mia moglie, per Enea la nonna. Non c’erano discussioni. Con mia figlia e mio nipote siamo andati al cimitero, abbiamo portato i ciclamini. Da 25 anni dormiva sul divano. Io l’avevo mandata via dal nostro letto perché soffro di trombo flebiti, se mi ferisco addio, non guarisco più. Aveva sempre tutto. Chi lo trova un marito che si alza alle 5.30-6 e porta fuori il cane, poi prendevo il pane per lei, le lasciavo i soldi, 30 o 20 euro a seconda di quello che serviva". Alla domanda se gli mancasse la moglie, Orazi ha fatto una pausa prima di rispondere "Certo". "Anche la sera – ha aggiunto – vai a casa e non la trovi, quando e se andremo a casa perché non si sa se ci andremo più".