REDAZIONE MACERATA

Borse false, Chanel parte civile E Moreno Morello è testimone

L’inviato di "Striscia la notizia" sentito in aula per il processo a una sangiustese. Proprio a lui arrivò la segnalazione di una svizzera che le aveva acquistate.

Borse false, Chanel parte civile E Moreno Morello è testimone

di Paola Pagnanelli

L’inviato di "Striscia la notizia" Moreno Morello testimone in tribunale, ieri mattina, nel processo a carico di una sangiustese accusata di aver venduto borse false e di aver usato certificati di autenticità rubati. I fatti risalgono all’inizio del 2016. Imputata di ricettazione e commercio di prodotti contraffatti è Laura Ciccioli, che però respinge ogni accusa. Tutto è partito dalla segnalazione di una svizzera, che più volte avrebbe comprato borse di marca dal sito internet "rentfashionbag.com", che proponeva a noleggio o in acquisto articoli firmati Chanel, Tod’s, Louis Vuitton e così via. Ma una Chanel, costata 2.600 euro, si sarebbe rovinata, così la svizzera avrebbe contattato la commerciante, Ciccioli, dicendole che l’avrebbe portata al negozio della griffe a Milano per la riparazione. Ma facendo questo, la cliente avrebbe scoperto che la borsa non era originale. A quel punto avrebbe segnalato il caso alla polizia, ma non ricevendo riscontri avrebbe scritto anche al programma "Striscia la notizia". Con la falsa Chanel, l’inviato Moreno Morello si era presentato alla sede dell’attività, a Monte San Giusto. Ma come riferito da lui stesso ieri in aula, rispondendo alle domande del pm Sabina Antognozzi, non era riuscito a parlare con nessuno. Così con la borsa falsa si era presentato alla Guardia di finanza spiegando la vicenda. I finanzieri avevano subito fatto una perquisizione, sequestrando due borse Celine, tre Longchamp e cinque Chanel; inoltre furono trovati alcuni originali certificati di autenticità relativi a borse Chanel, che risultavano rubati nel 2012 a una azienda di Milano che lavora per la griffe francese. Da qui erano partite le accuse alla sangiustese. Dopo aver sentito l’inviato di "Striscia la notizia", come testimone è stato chiamato anche il titolare dell’azienda milanese, che ha confermato di aver subito all’epoca la sottrazione dei documenti relativi agli articoli della celebre maison. Il giudice Barbara Angelini ha dunque rinviato l’udienza a novembre, per ascoltare anche il marito della donna che aveva comprato la borsa: era stato lui infatti a presentare la denuncia per conto della moglie, e di quella gli sarà chiesto in aula. Poi anche l’imputata, difesa dagli avvocati Roberto Antonio Catanzaritti e Catiuscia Marilungo, potrà dare la sua versione: la tesi difensiva è che le borse nel sito si potessero solo noleggiare, e non acquistare, contrariamente a quanto dichiarato dalla cliente svizzera. Nel processo, la casa di moda Chanel si è costituita parte civile.