Emergenza caldo a Macerata, primi malori nei cantieri

Nelle fabbriche, all’aperto sotto il sole e nelle cucine dei ristoranti temperature altissime. I sindacati chiedono la modifica dell'orario di lavoro

Nei cantieri edili, nonostante l’anticipo dei turni, restano troppe le ore sotto al sole

Nei cantieri edili, nonostante l’anticipo dei turni, restano troppe le ore sotto al sole

Macerata, 27 luglio 2022 - Temperature fuori dalla norma, ciascuno combatte il caldo come può. Ma nei luoghi di lavoro è impresa ardua, quando si opera sotto il sole o davanti a macchinari a 100 gradi. Nelle ultime settimane, i sindacati sono stati sommersi dalle segnalazioni, da parte soprattutto di operai. "In qualche azienda si è deciso di anticipare l’orario di lavoro – fa notare Rocco Gravina, responsabile Cisl Macerata – con turni dalle 6 alle 14 in modo da evitare gli orari caldissimi del pomeriggio. Abbiamo fatto un giro per le aziende, io e i miei colleghi, e in generale abbiamo visto buon senso da parte dei proprietari, solo così si possono risolvere le criticità. Abbiamo constatato per esempio che si cerca di risparmiare gli orari più caldi a chi lavora all’aperto".

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I settori più sofferenti in questo momento sono "il tessile, il calzaturiero, il metalmeccanico – specifica Gravina -. È chiaro che i problemi maggiori si registrano laddove c’è un numero più elevato di persone, ecco perché in questi settori si sta provando ad anticipare i turni, spostandoli in orari più freschi. Poi c’è il discorso dei costi dell’energia. Al momento non ci sono stati segnalati casi di ditte che spengono i condizionatori per risparmiare, ma i timori maggiori sono per settembre. Se la crisi non rientra, avremo un autunno molto difficile".

A soffrire moltissimo il caldo anche i lavoratori nei campi, quelli nelle cucine dei ristoranti, dei cantieri all’aperto e di molte fabbriche, come sottolinea Biagio Liberati, segretario confederale Cgil di Macerata con delega alla salute e alla sicurezza -. Secondo la stima dell’Oms, la temperatura ideale per lavorare è tra i 16 e i 24 gradi, quando si superano i 30 gradi il rischio di incidenti sul lavoro aumenta dal 5 al 7 per cento, e quando si sale sopra i 38 c’è tra il 10 e il 15 per cento di possibilità in più che si verifichino incidenti. In assenza di condizionatori, in certe fabbriche si arriva anche a superare i 40 gradi oggi, basta pensare a una fonderia o a fabbriche con macchinari energivori ma anche alla cucina di un ristorante. Comunque, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare i rischi e tenere conto del fatto che le elevate temperature senza le pause adeguate riducono la capacità di attenzione – incalza Liberati -. Servono dispositivi di protezione individuale adeguati, interruzioni frequenti specie nelle ore più calde e un’idratazione costante accompagnata da adeguato ristoro. Il cambiamento climatico non è una barzelletta, e lo stiamo vedendo con i nostri occhi. Non a caso ci arrivano segnalazioni a raffica da tutti i settori". "Moda, metalmeccanico, industriale, ecco i settori più esposti all’affaticamento da altissime temperature – spiega Manuel Broglia, referente Uil Macerata -, per non parlare dell’edile dove si lavora principalmente all’aperto, un’impresa quasi impossibile con questo caldo. Abbiamo avuto notizie anche di malori nelle ultime settimane".