PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Caos al pronto soccorso Infermiera si sente male

Donna dà in escandescenze: urla, insulti e minacce. E scatta la denuncia. Pressing Cgil: "Servono più medici e bisogna ripristinare il posto di polizia"

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di Paola Pagnanelli

Urla, insulti e minacce al pronto soccorso, dove una donna ha dato in escandescenze, chiedendo che il padre fosse visitato. Alla fine, dopo l’intervento di polizia e carabinieri, la maceratese è stata denunciata per violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. Tutto è iniziato lunedì pomeriggio, quando la 50enne e il fratello hanno accompagnato al pronto soccorso il padre 90enne. Dopo un po’ di attesa, la maceratese ha iniziato a protestare in maniera sempre più accesa, tanto che il personale ha dovuto chiamare la guardia giurata in servizio in ospedale e poi anche le forze dell’ordine, per evitare che la situazione degenerasse. Lì per lì, gli agenti sono riusciti a calmare la 50enne, che sembrava essersi placata. Ma verso le 20 la donna ha di nuovo iniziato a inveire contro tutti, minacciando medici e infermieri. "Vi spacco la faccia, vi ammazzo tutti", avrebbe urlato del tutto fuori controllo, perché il padre ancora non era stato visitato. Di nuovo il personale ha dovuto chiamare le forze dell’ordine, prima che qualcuno si facesse male in quel delirio. Sono arrivati i carabinieri che, dopo lunghe trattative, verso le 21.30 hanno convinto la maceratese ad andarsene dal pronto soccorso. Peraltro, il reparto è rimasto abbastanza scosso da quanto avvenuto e un’infermiera si è anche sentita male a causa di quei momenti concitati e violenti. In seguito agli accertamenti fatti dai carabinieri, che hanno raccolto anche le testimonianze dei presenti, la donna è stata denunciata per violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, qualifica che riveste anche il personale sanitario quando è in servizio. Sull’aggressione, purtroppo l’ennesima che si registra nei pronto soccorso, interviene anche la Cgil, sollecitando più sicurezza nei reparti di emergenza, a tutela dei lavoratori e dei pazienti. "Il nostro sindacato – esordice John Palmieri, segretario della Fp Cgil Macerata – ha fortemente voluto una norma a tutela del personale sanitario contro le aggressioni, e ora la abbiamo con la legge 113 del 2020: una protezione ulteriore per medici e infermieri che subiscono questi attacchi. Ma a mio avviso ora bisogna percorrere due strade per rendere più sicuro il pronto soccorso. Da un lato, consentire l’accesso solo al personale, mettendo una diga che fermi i non addetti ai lavori; la seconda è il reintegro della presenza 24 ore su 24 di un agente di polizia, come avveniva in passato. Le soluzioni tampone sono pericolose e inadeguate: mi riferisco al rimescolamento di personale medico che si fa in Area Vasta 3. Se ovunque ci sono difficoltà nel reclutamento del personale, qui sono aggravate da una gestione offuscata dell’emergenza. Per direttive interne, infatti, tutti i medici dell’area internistica e chirurgica devono dare la disponibilità per il pronto soccorso. Ma questo è un rischio per tutti. Bisogna assumere personale dedicato per i reparti di emergenza, anche in deroga come previsto dalla legge sulle assunzioni straordinarie, che consente di reclutare medici al terzo anno. Servono delle energie fresche, altrimenti dovremo ancora fare i conti con le proteste per le attese eccessive, e non possono sempre rimetterci i lavoratori".