MARTINA DI MARCO
Cronaca

Case sgomberate in via Marche: "Palazzi gemelli da demolire, poi si passerà alla ricostruzione"

Il progetto per gli immobili ai civici 54 e 56, il secondo dichiarato inagibile a seguito del terremoto. Il residente Massei: "Ho segnalato spesso la scarsa igiene dell’edificio, questa è una vittoria" .

I palazzi «gemelli» saranno demoliti

I palazzi «gemelli» saranno demoliti

"Si tratta di una vittoria, è stata riconosciuta la condizione del palazzo". Così Alessandro Massei, figlio di una residente, dopo l’ordinanza di sgombero emessa per il palazzo al civico 54 di via Marche, attaccato al civico 56, dichiarato inagibile dopo il sisma. Negli ultimi sette anni, Massei aveva segnalato più volte le precarie condizioni igieniche dell’immobile. "Avevo chiesto di intervenire sulla sicurezza e igiene del palazzo, soprattutto per la presenza di piccioni che nidificavano su finestre e terrazze – racconta Massei –, più volte è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Ho portato avanti questa storia per mia madre, che oggi ha 86 anni ed è sordomuta. Non avrei voluto farla vivere in quelle condizioni e, soprattutto, attaccata a un altro palazzo considerato inagibile. Adesso siamo al giro di boa, da qui si apre un altro capitolo". A spiegare i prossimi interventi l’assessore alla Sicurezza, Paolo Renna. "I palazzi vanno demoliti entrambi e i lavori partiranno per fine anno – conferma Renna –, a breve avremo una riunione per decidere la viabilità. Dopo l’abbattimento ci sarà la sanatoria dell’area, con successiva ricostruzione. La zona sarà completamente riqualificata". Aggiunge poi, in merito alle segnalazioni ricevute negli anni: "Massei ha la sua versione, che non combacia con quella degli altri condomini. Abbiamo a cuore la situazione di igiene del palazzo, ma si tratta di interventi possibili solo al fianco dei vigili del fuoco, comunque difficili considerando che l’immobile al 56 era stato già considerato inagibile. Il Cosmari invece si era attivato, sotto nostra richiesta, per delle pulizie straordinarie dei dintorni. Capisco il disagio di chi abita lì, ma non possiamo entrare in una zona pericolosa a rischio crollo".