LORENA CELLINI
Cronaca

Congedi e permessi, il 94% è rosa

Tra i 204 dipendenti del Comune sono soprattutto le donne ad usufruirne per bisogni di figli e familiari

Congedi e permessi, il 94% è rosa

Congedi e permessi, il 94% è rosa

Congedi parentali e permessi collegati alla legge 104, nell’organico del Comune di Civitanova - come ovunque - sono le donne che, nella stragrande maggioranza, ne usufruiscono. La responsabilità del carico familiare, quando all’interno del nucleo ci sono particolari bisogni legati alle esigenze di bambini, disabili e anziani, è molto più alta per le donne e questo a prescindere dall’età, dallo stato civile e dalla qualifica lavorativa. Sono 204 i dipendenti del Comune di Civitanova e la responsabilità dell’assistenza, anche a Palazzo Sforza, si configura come un onere in carico quasi esclusivamente alle ‘quote rosa’; basti pensare che le donne ne hanno usufruito per il 94.5% delle richieste e gli uomini soltanto per il 5.5%. Sono numeri, del 2023, elaborati dagli uffici comunali per rappresentare la fruizione dei congedi parentali per la cura dei figli e dei permessi accordati per la legge 104, legata all’assistenza a familiari non autosufficienti a cui sia stato riconosciuto lo stato di portatori di handicap di natura fisica, sensoriale o psichica che comportano uno svantaggio sociale e un rischio di emarginazione. Nel dettaglio, sono stati 510 in totale i permessi concessi e di questi 482 fruiti da donne (94.5%) e soltanto 28 da uomini (5.5%): 312 i permessi orari per congedi parentali di cui 302 (96.8%) alle donne e appena 10 agli uomini (3.2%), mentre arrivano a 150 i permessi giornalieri per congedi parentali, tutti in carico a donne (100%). Sul fronte della legge 104 è stato di 35 il numero dei permessi giornalieri fruiti in totale e, di questi, 24 hanno il colore rosa (68.58%), più del doppio rispetto agli 11 degli uomini (31.42%), mentre i permessi orari ammontano a 13 di cui 6 alle donne (46.14%) e 7 agli uomini (53.86%).

Una ‘fotografia’ che dimostra come siano una faccenda tutta femminile le criticità familiari qualora si presenti la necessità di garantire assistenza e cura ai disabili e ai bambini. Altro che parità di genere nel mercato del lavoro, se poi la gestione della casa, del bisogno e della malattia non è cosa che riguarda gli uomini, retaggio di condizionamenti sociali e culturali che ancora resistono.