Hanno ancora disertato il consiglio delle donne le sette componenti che, senza dir nulla a nessuno, hanno presentato in consiglio comunale una proposta di modifica del regolamento. Tre i punti salienti chiesti da Laura Orazi, Loretta Benedetti, Barbara Antolini, Paola Pippa, Romina Leombruni, Antonella Fornaro e Cristina Cingolani: rendere obbligatoria l’approvazione in giunta comunale di ogni proposta del consiglio delle donne, rendere necessaria la presenza della metà più uno delle componenti di diritto (le consigliere elette) per la validità delle sedute, e infine rimettere alle sole consigliere elette la nomina di presidenza e vice presidenza. Come accaduto la settimana scorsa, per la seconda volta la presidentessa e la vice, Sabrina De Padova (nella foto) e Ninfa Contigiani, hanno convocato una riunione per confrontarsi con le riformiste. E per la seconda volta queste non si sono fatte vedere. La prossima settimana, la proposta sarà votata in consiglio comunale. "Il consiglio delle donne è un organo istituzionale – ricordano la presidentessa De Padova e la vice Contigiani –, non necessariamente costituito di sole donne, dove si promuovono il ruolo della donna nella società ed eventi culturali contro la discriminazione, oltre a servire da organo consultivo per ogni amministrazione che sappia coglierne la ricchezza di esperienze e di disponibilità. La funzione è a titolo gratuito. È composto da consigliere comunali di maggioranza e minoranza, e da 33 persone referenti degli organismi di pari opportunità o che abbiano risposto all’avviso del Comune. Venerdì abbiamo preso atto della ulteriore assenza delle esponenti del governo della città, che si sono sottratte a ogni confronto, evidenziando una grave mancanza di democrazia istituzionale". De Padova e Contigiani chiamano ora in causa il sindaco Parcaroli: "A lui sarà indirizzata una richiesta formale di presa di posizione esplicita e trasparente. Dato poi che presto avremo in città la ministra Roccella, stiamo pensando di rappresentare anche a lei ciò che sta succedendo".
p. p.