
Un centinaio di persone all’iniziativa organizzata per scoprire angoli della città .
Una domenica alla scoperta dei più suggestivi cortili privati delle dimore storiche di San Severino. Un pomeriggio molto partecipato e apprezzato quello proposto dall’assessore Michela Pezzanesi e organizzato con la collaborazione di Noi Marche e della Proloco di San Severino, che ha visto la presenza di oltre un centinaio di persone venute anche da fuori città per l’iniziativa Borghi Aperti alla scoperta dei cortili nascosti del centro storico e del Giardino monumentale Coletti. Questi ultimi, divenuti il salotto estivo della città nell’800, sono stati da poco completamente risistemati dall’amministrazione.
"Da sempre – ha spiegato la guida – l’uomo cerca un rapporto con la natura e l’aria aperta. I giardini Coletti furono voluti dall’assessore Coletti nel 1871 perché a fine ‘800 la zona di viale Mazzini era in forte espansione e inoltre serviva un passaggio tra questa zona e quella del foro boario, che si trovava nella zona ex Gil. Quello che vediamo oggi è un giardino all’italiana, risultato del progetto di un anonimo di Firenze. I lavori finiscono nel 1873 ma anno dopo anno il Comune ha sempre arricchito questo giardino con nuove piante e nel 1879 arriva il cedro del Libano. Per terminare i lavori del giardino, venne realizzato un chiosco a forma di pagoda, una serra e una neviera per il ghiaccio. Oggi queste tre strutture non ci sono più". Il gruppo di visitatori si è poi spostato in centro storico.
La prima tappa a Palazzo Perucci. Un edificio del ‘500 che nella prima metà del ‘900 ospitava anche una fabbrica di arnie. "All’interno, dà sul cortile un cancelletto in ferro battuto con un’ape che ricorda questo passato. E proprio accanto c’era anche la vetreria Aleandri, del fratello del noto architetto Ireneo Aleandri". Non lontano, in via Lazzarelli, palazzo Parteguelfa, che risale al ‘700. Appartenuto fino al 1930 alla Conte Patrocinio Caccialupi Olivieri Parteguelfa, poi venne acquistato da Claudio Claudi, di Serrapetrona e nel 1976 passò alla famiglia Cristini. "Il cortile è molto particolare, nasce come cortile di servizio per l’accesso di carrozze e carri agricoli. Successivamente è stato trasformato in giardino all’italiana, con una fontana fatta con i ciottoli di fiume". La visita si è conclusa con la visita al cortile dell’abitazione di Sandro Pierucci e Gabriella Gentili in via Massarelli, e di Francesco Taddei in via Massarelli.
Gaia Gennaretti